Ha fatto molto di più di quello che fa un giocatore normale. Non in termini di calcio puro, ma di umanità e come simbolo di attaccamento.
Riconosco pure io che lo stiamo esaltando (perché non sono un fanatico incosciente, almeno spero), ma è una pura e semplice reazione dopo averne lette di tutti i colori su di lui.
Gente che si è permessa di squalificarlo a favore di Krunic e ritenerlo una brutta copia di Locatelli. Per il solito maledetto motivo di dare contro ad un acquisto maldiniano (perché tanto è lì che si torna, non c'è altra spiegazione), oppure perché si è dei troll indaisti e si tifa per la dirigenza che ci ha gettato nell'oblio.
Dopo che Paolo è stato cacciato e lui è stato venduto, in parecchi si sono dileguati, soddisfatti della propaganda a favore dei cialtroni che è andata a buon fine.
Ovvio che adesso assisti alla rabbia dei tifosi che riconoscono in Sandro le qualità di un vero giocatore con anima Milan, che mai doveva essere ceduto. La vicenda della scommessa è solo una scusa, abbiamo giocatori che tra infortuni, coppe d'affrega e altre menghiate, è stata assente per molto più della squalifica di Tonali.
Non so chi possa averlo paragonato a Locatelli o addirittura considerarlo inferiore a Krunic, non ho memoria di pareri del genere, ma in ogni caso diciamo che sono valutazioni anni luce lontane dalla mia. Ho adorato Tonali per il suo attaccamento alla maglia, per le sue indubbie qualità e perché lo associo ad alcuni momenti chiave della stagione che ci ha portato allo scudetto. Da qui alle esagerazioni ideologiche che sto leggendo però, anche no. Non si può certo dire che lo abbiamo svenduto e, se avesse voluto, avrebbe potuto insistere per rimanere, siamo pieni di esempi di gente che si impunta per rimanere (non è minimamente una colpa aver accettato benintesi, a prescindere dal fatto che possano averlo indotto ad andarsene, cosa di cui ovviamente non ho contezza). Possiamo discutere se i soldi siano stati reinvestiti bene o meno, ma è un altro discorso.
Sono estremamente deluso dal mercato di questa estate, per vari motivi, ma non penso che il criterio che stiano seguendo sia "smantellare" gli acquisti di Maldini, anche perché buona parte (i più importanti probabilmente) sono ancora lì, oltre al fatto che un tale criterio "ideologico" sarebbe in contrasto con il pragmatismo economico di cui vengono accusati contemporaneamente.
La mia delusione, esplosa questa estate, deriva da due considerazioni: 1) la prima parte da un dato che considero oggettivo: ritenevo ragionevole l'idea, più volte manifestata dalla proprietà /dirigenza, di far crescere il valore della squadra di pari passo con la crescita delle capacità economiche del club. Mi sembrava, in contrasto con le sparate di chi chiedeva spese fuori portata, il modo migliore per riportarci stabilmente in alto. Bene, in tal senso questo mercato è stata una doccia fredda, perché se l'operazione Giroud poteva avere senso nelle condizioni in cui eravamo tre anni fa, il Giroud-bis che abbiamo fatto adesso (Morata) ne ha molto meno e, nell'insieme, mi è sembrato un mercato finalizzato a tappare le falle piuttosto che a farci fare un salto di qualità; 2) la seconda, più soggettiva. Fofana (che conoscevo) e Pavlovic (che non conoscevo ma che sto apprezzando) a parte, mi è sembrato un mercato di scelte sbagliate, a partire dall'allenatore. Non sono uno che giudica Royal sulla base del coro dei tifosi del Tottenham e spero ancora che possa fare meglio di Calabria, tuttavia a priori avrei puntato su altri profili, sia per le punte, sia per il terzino, sia per l'allenatore.