Le dichiarazioni di Berlusconi dopo la cessione del Milan.

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Luca_Taz

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belle parole. Non siate irriconoscenti, capisco il festeggiare , anche io l'ho fatto e lo sto facendo, ma non dimenticate che per quasi 25 anni ci ha fatto godere come nessun altro nella storia.

Grazie Silvio, grazie di cuore.

Non mi vergogno a dire che è stata una lettera emozionante...penso abbia usato parole giuste in tutti i suoi passaggi.
Tanti vedono gli ultimi anni di disfatte (me compreso) ma se prendiamo in esame tt la presidenza non si puo rivolgergli solo insulti e sfotto'.

Parere mio.
 

smallball

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Ecco le dichiarazioni di Silvio Berlusconi dopo la cessione del Milan:"Ai nuovi responsabili l'augurio di realizzare traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi. Per competere servono risorse. Una singola famiglia non può farcela. Rimarrò sempre il primo tifoso, auguro grandi traguardi ai nuovi proprietari. Lascio con dolore e commozione. Non dimenticherò mai le emozioni provate. Lascio ogni carica operativa e rappresentativa. Resterò sempre il primo tifoso. Abbraccio tutti quelli che hanno fatto parte del Milan. Il primo da citare è Adriano Galliani che è stato il motore e costruttore, infaticabile, del nostro Milan".

parole equilibrate e corrette,un modo signorile per lasciare ai nuovi proprietari
 

MaggieCloun

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Il saluto di Silvio Berlusconi:

Lascio oggi, dopo più di trent'anni, la titolarità e la carica di Presidente del Milan. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere.

Non potrò mai dimenticare le emozioni che il Milan ha saputo regalarmi e regalare a tutti noi. Non dimenticherò mai tutte le persone grazie alle quali ho avuto il privilegio di presiedere il Club che ha vinto così tanto.

Prima di tutto, naturalmente, i grandi tecnici e i grandi campioni che hanno reso possibili queste imprese che rimarranno per sempre nella storia del calcio. Nominarli uno ad uno sarebbe impossibile: a tutti loro un grande abbraccio collettivo.

Lo stesso abbraccio che rivolgo a tutti coloro che, con ruoli dirigenziali, tecnici, amministrativi e sanitari hanno fatto del Milan non solo una squadra, ma una società modello nel mondo del calcio. Fra queste persone, il primo da citare è Adriano Galliani, che del nostro Milan è stato l'infaticabile costruttore e motore.

Ma soprattutto, il mio grazie dal più profondo del cuore va ai nostri tifosi. Ai milioni di appassionati che hanno riempito gli stadi di tutto il mondo per gridare Forza Milan, ai tanti altri, molti di più ancora, che essendo lontani fisicamente, ci sono stati vicini con simpatia ed entusiasmo. Senza di loro, il nostro Milan vincente non sarebbe esistito e non esisterebbe. Con loro abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Ho negli occhi e nel cuore mille momenti nei quali le testimonianze di affetto dei nostri sostenitori sono state straordinarie e commoventi.

A loro voglio dire che - se oggi lascio ogni carica operativa e rappresentativa - rimarrò sempre il primo tifoso del Milan, la squadra che mio padre mi insegnò ad amare da bambino, il sogno che abbiamo realizzato insieme.

Ai nuovi responsabili rivolgo l'augurio più cordiale e sentito di realizzare traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi.

Lettera-Silvio-Berlusconi.jpg
 

Splendidi Incisivi

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Il saluto di Silvio Berlusconi:

Lascio oggi, dopo più di trent'anni, la titolarità e la carica di Presidente del Milan. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere.

Non potrò mai dimenticare le emozioni che il Milan ha saputo regalarmi e regalare a tutti noi. Non dimenticherò mai tutte le persone grazie alle quali ho avuto il privilegio di presiedere il Club che ha vinto così tanto.

Prima di tutto, naturalmente, i grandi tecnici e i grandi campioni che hanno reso possibili queste imprese che rimarranno per sempre nella storia del calcio. Nominarli uno ad uno sarebbe impossibile: a tutti loro un grande abbraccio collettivo.

Lo stesso abbraccio che rivolgo a tutti coloro che, con ruoli dirigenziali, tecnici, amministrativi e sanitari hanno fatto del Milan non solo una squadra, ma una società modello nel mondo del calcio. Fra queste persone, il primo da citare è Adriano Galliani, che del nostro Milan è stato l'infaticabile costruttore e motore.

Ma soprattutto, il mio grazie dal più profondo del cuore va ai nostri tifosi. Ai milioni di appassionati che hanno riempito gli stadi di tutto il mondo per gridare Forza Milan, ai tanti altri, molti di più ancora, che essendo lontani fisicamente, ci sono stati vicini con simpatia ed entusiasmo. Senza di loro, il nostro Milan vincente non sarebbe esistito e non esisterebbe. Con loro abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Ho negli occhi e nel cuore mille momenti nei quali le testimonianze di affetto dei nostri sostenitori sono state straordinarie e commoventi.

A loro voglio dire che - se oggi lascio ogni carica operativa e rappresentativa - rimarrò sempre il primo tifoso del Milan, la squadra che mio padre mi insegnò ad amare da bambino, il sogno che abbiamo realizzato insieme.

Ai nuovi responsabili rivolgo l'augurio più cordiale e sentito di realizzare traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi.

Lettera-Silvio-Berlusconi.jpg
Come faccio a crederti? Come faccio a credere a te che hai lasciato Galliani a riciclare soldi sporchi usando il Milan come una lavanderia mafiosa?
Ti ringrazio presidente, per quello che ci hai fatto vincere, ma non dimenticherò mai il decennio di sterco che ci hai fatto spalare addosso. Ti ringrazio presidente, ma che sia un addio questo e non un arrivederci, perché spero di non rivederti davvero mai più!
 

Basileuon

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Lascio oggi, dopo più di trent'anni, la titolarità e la carica di Presidente del Milan. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere.

Non potrò mai dimenticare le emozioni che il Milan ha saputo regalarmi e regalare a tutti noi. Non dimenticherò mai tutte le persone grazie alle quali ho avuto il privilegio di presiedere il Club che ha vinto così tanto.

Prima di tutto, naturalmente, i grandi tecnici e i grandi campioni che hanno reso possibili queste imprese che rimarranno per sempre nella storia del calcio. Nominarli uno ad uno sarebbe impossibile: a tutti loro un grande abbraccio collettivo.

Lo stesso abbraccio che rivolgo a tutti coloro che, con ruoli dirigenziali, tecnici, amministrativi e sanitari hanno fatto del Milan non solo una squadra, ma una società modello nel mondo del calcio. Fra queste persone, il primo da citare è Adriano Galliani, che del nostro Milan è stato l'infaticabile costruttore e motore.

Ma soprattutto, il mio grazie dal più profondo del cuore va ai nostri tifosi. Ai milioni di appassionati che hanno riempito gli stadi di tutto il mondo per gridare Forza Milan, ai tanti altri, molti di più ancora, che essendo lontani fisicamente, ci sono stati vicini con simpatia ed entusiasmo. Senza di loro, il nostro Milan vincente non sarebbe esistito e non esisterebbe. Con loro abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Ho negli occhi e nel cuore mille momenti nei quali le testimonianze di affetto dei nostri sostenitori sono state straordinarie e commoventi.

A loro voglio dire che - se oggi lascio ogni carica operativa e rappresentativa - rimarrò sempre il primo tifoso del Milan, la squadra che mio padre mi insegnò ad amare da bambino, il sogno che abbiamo realizzato insieme.

Ai nuovi responsabili rivolgo l'augurio più cordiale e sentito di realizzare traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi.

Ecco le dichiarazioni dell'EX presidente, via acmilan.com
 
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Il saluto di Silvio Berlusconi:

Lascio oggi, dopo più di trent'anni, la titolarità e la carica di Presidente del Milan. Lo faccio con dolore e commozione, ma con la consapevolezza che il calcio moderno, per competere ai massimi livelli europei e mondiali, necessita di investimenti e risorse che una singola famiglia non è più in grado di sostenere.

Non potrò mai dimenticare le emozioni che il Milan ha saputo regalarmi e regalare a tutti noi. Non dimenticherò mai tutte le persone grazie alle quali ho avuto il privilegio di presiedere il Club che ha vinto così tanto.

Prima di tutto, naturalmente, i grandi tecnici e i grandi campioni che hanno reso possibili queste imprese che rimarranno per sempre nella storia del calcio. Nominarli uno ad uno sarebbe impossibile: a tutti loro un grande abbraccio collettivo.

Lo stesso abbraccio che rivolgo a tutti coloro che, con ruoli dirigenziali, tecnici, amministrativi e sanitari hanno fatto del Milan non solo una squadra, ma una società modello nel mondo del calcio. Fra queste persone, il primo da citare è Adriano Galliani, che del nostro Milan è stato l'infaticabile costruttore e motore.

Ma soprattutto, il mio grazie dal più profondo del cuore va ai nostri tifosi. Ai milioni di appassionati che hanno riempito gli stadi di tutto il mondo per gridare Forza Milan, ai tanti altri, molti di più ancora, che essendo lontani fisicamente, ci sono stati vicini con simpatia ed entusiasmo. Senza di loro, il nostro Milan vincente non sarebbe esistito e non esisterebbe. Con loro abbiamo vinto tutto quello che si poteva vincere. Ho negli occhi e nel cuore mille momenti nei quali le testimonianze di affetto dei nostri sostenitori sono state straordinarie e commoventi.

A loro voglio dire che - se oggi lascio ogni carica operativa e rappresentativa - rimarrò sempre il primo tifoso del Milan, la squadra che mio padre mi insegnò ad amare da bambino, il sogno che abbiamo realizzato insieme.

Ai nuovi responsabili rivolgo l'augurio più cordiale e sentito di realizzare traguardi ancora più straordinari di quelli ottenuti da noi.

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Sarò troppo orgoglioso e/o troppo ferito e deluso ma ora, in questo momento, non riesco a credere alle sue parole e non riesco a provare nemmeno un senso di gratitudine.
Niente.
Le ferite sono ancora troppo fresche.
Forse non provo solo un senso di risentimento ma anche di profonda delusione verso un imprenditore che 30 anni fa aveva tre marce in più degli altri mentre nell'ultimo decennio pareva un claudicante in affanno.
Non è vero che una famiglia, la sua famiglia, non poteva tenere il milan ai vertici. Non lo ha voluto o forse non ha avuto la forza di farlo.
A torino la famiglia agnelli ha aperto una dittatura calcistica e a napoli si fa calcio egregiamente da anni mentre noi ci siamo persi nella nostra desolante solitudine e in una gestione fallimentare dal punto di vista tecnico ed economico.
Chiudiamo questa lunghissima parentesi durata 30 anni con due uomini, galliani e berlusconi, vecchi e soli.
Immagine perfetta del tempo che è passato e che non si è saputo contrastare.
 

Super_Lollo

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Sarò troppo orgoglioso e/o troppo ferito e deluso ma ora, in questo momento, non riesco a credere alle sue parole e non riesco a provare nemmeno un senso di gratitudine.
Niente.
Le ferite sono ancora troppo fresche.
Forse non provo solo un senso di risentimento ma anche di profonda delusione verso un imprenditore che 30 anni fa aveva tre marce in più degli altri mentre nell'ultimo decennio pareva un claudicante in affanno.
Non è vero che una famiglia, la sua famiglia, non poteva tenere il milan ai vertici. Non lo ha voluto o forse non ha avuto la forza di farlo.
A torino la famiglia agnelli ha aperto una dittatura calcistica e a napoli si fa calcio egregiamente da anni mentre noi ci siamo persi nella nostra desolante solitudine e in una gestione fallimentare dal punto di vista tecnico ed economico.
Chiudiamo questa lunghissima parentesi durata 30 anni con due uomini, galliani e berlusconi, vecchi e soli.
Immagine perfetta del tempo che è passato e che non si è saputo contrastare.

La fine che fanno tutti i Re ottusi , l'ho detto mille volte.. il vero imprenditore/campione/leggenda sa quando smettere.. e lo fa nel momento di massimo splendore perchè dentro di lui sa che più di cosi non potrebbe fare .

Ultima champions , il nano la alza al cielo poi va in tv e dice : " io tutto quello che potevo dare per 23 anni l'ho dato ora è arrivato il momento di passare la mano "

mi alzavo in piedi e gli stringevo la mano , se ne andava da CAMPIONE da genio del calcio... invece no , 10 anni di prese per il C , 10 anni di insulti ai tifosi.

Per questo anche io non riesco a ringraziarlo sono ancora troppo rancoroso con lui.
 
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