Le condizioni del MES: cosa dice la normativa?

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Ho voluto riassumere (si fa per dire...) quel che dice la normativa UE sulle condizioni applicabili ai prestiti del MES. Chiedo ad [MENTION=1]Admin[/MENTION] di spostare la discussione se è fuori posto, ma non ho trovato un altra sezione in cui postarla.

La diatriba sì-MES/no-MES e tutto il bau-bau politico-giornalistico al seguito ha stufato. C'è un solo elemento che è risolutivo ed è la normativa che regola la materia.

Su un piano generale abbiamo il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), che all'articolo 136 comma 3 dice che "gli Stati membri la cui moneta è l'euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria nell'ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità". Evidente l'elemento della rigorosa condizionalità, introdotto con un'apposita modifica del TFUE a seguito dell'istituzione del MES (meccanismo di stabilità), su proposta del governo belga (che temeva di non rivedere più i soldi che avrebbe messo nel fondo).

Su un piano più specifico c'è il trattato che disciplina il funzionamento del MES, articoli 13 e 14.

L'articolo 13 comma 3 dice che "il consiglio dei governatori [del MES] affida alla Commissione UE il compito di negoziare con il membro del MES interessato un protocollo d'intesa che precisi le condizioni contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria".

Comma 4:"La Commissione UE firma il protocollo d'intesa in nome e per conto del MES, previa verifica del rispetto delle condizioni di cui al comma 3 e approvazione del consiglio dei governatori".

Comma 7:"La Commissione UE monitora il rispetto delle condizioni".

Proseguo nel prossimo post.
 

fabri47

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Ho voluto riassumere (si fa per dire...) quel che dice la normativa UE sulle condizioni applicabili ai prestiti del MES. Chiedo ad [MENTION=1]Admin[/MENTION] di spostare la discussione se è fuori posto, ma non ho trovato un altra sezione in cui postarla.

La diatriba sì-MES/no-MES e tutto il bau-bau politico-giornalistico al seguito ha stufato. C'è un solo elemento che è risolutivo ed è la normativa che regola la materia.

Su un piano generale abbiamo il Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea (TFUE), che all'articolo 136 comma 3 dice che "gli Stati membri la cui moneta è l'euro possono istituire un meccanismo di stabilità da attivare ove indispensabile per salvaguardare la stabilità della zona euro nel suo insieme. La concessione di qualsiasi assistenza finanziaria nell'ambito del meccanismo sarà soggetta a una rigorosa condizionalità". Evidente l'elemento della rigorosa condizionalità, introdotto con un'apposita modifica del TFUE a seguito dell'istituzione del MES (meccanismo di stabilità), su proposta del governo belga (che temeva di non rivedere più i soldi che avrebbe messo nel fondo).

Su un piano più specifico c'è il trattato che disciplina il funzionamento del MES, articoli 13 e 14.

L'articolo 13 comma 3 dice che "il consiglio dei governatori [del MES] affida alla Commissione UE il compito di negoziare con il membro del MES interessato un protocollo d'intesa che precisi le condizioni contenute nel dispositivo di assistenza finanziaria".

Comma 4:"La Commissione UE firma il protocollo d'intesa in nome e per conto del MES, previa verifica del rispetto delle condizioni di cui al comma 3 e approvazione del consiglio dei governatori".

Comma 7:"La Commissione UE monitora il rispetto delle condizioni".

Proseguo nel prossimo post.
Non ho mai avuto occasione di dirtelo.

Complimenti, i tuoi post sono sempre molto interessanti, articolati, precisi e sei veramente molto preparato sul tema. Se non sbaglio, mi ricordo che dissi che hai lavorato anche nell'Europarlamento. Beh, un ottimo esempio del mestiere :) .
 
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Articolo 14 sull'assistenza finanziaria precauzionale, quela che dovrebbe richiedere l'Italia. Questa consiste in linee di credito condizionali precauzionali e in linee di credito a condizioni rafforzate: dunque le condizioni sono o "normali" o "rafforzate" (comma 1). Esse sono specificate in un accordo (comma 3) e precisate in un protocollo d'intesa (comma 2).

Come vedete, il testo vigente del trattato MES prevede le condizioni. Dire che queste non vi siano è una falsità e altera il dibattito pubblico. La normativa le prevede.

Ora, con il presupposto che il testo prevede un protocollo d'intesa (noto come Memorandum) nel quale sono esplicitate le condizioni, capite bene che chiunque - un domani - può fare ricorso all'autorità competente (che per le controversie MES è in prima battuta il CdA del MES, poi la Corte di Giustizia UE) per contestare l'assenza delle condizioni e dunque la violazione del trattato MES. E' già successo che vi sia stato un ricorso: 2012, da parte di un parlamentare irlandese (Thomas Pringle). Nulla vieta che, per esempio, il governo olandese (magari per conto dei rigoristi del nord) possa tra uno o due anni, fare ricorso contro la mancata imposizione delle condizioni.

Altro elemento importante: in base all'articolo 7 del Regolamento UE n. 472/2013, i protocolli concordati tra MES e Stati che a esso si rivolgono sono soggetti a revisione. In un primo momento da parte della Commissione UE, in un secondo momento da parte del Consiglio Europeo, che decide a maggioranza qualificata. Questo vuol dire che se un gruppo di paesi si coalizza contro di te, può importi dopo le condizioni che il MES non ti ha imposto prima. Non essendoci l'unanimità, non c'è neanche il potere di veto.

Poichè , come sempre, il diavolo è nei dettagli, direi che ce n'è abbastanza per rifiutare il MES su ogni tavolo negoziale, perchè le condizioni ci sono e ti possono essere imposte in un secondo momento rispetto alla sottoscrizione dell'accordo.
 
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Non ho mai avuto occasione di dirtelo.

Complimenti, i tuoi post sono sempre molto interessanti, articolati, precisi e sei veramente molto preparato sul tema. Se non sbaglio, mi ricordo che dissi che hai lavorato anche nell'Europarlamento. Beh, un ottimo esempio del mestiere :) .

Grazie!
"Lavorato" è una parola grossa, diciamo che ho svolto uno stage informale nel 2005 tra la laurea triennale e quella biennale a Bruxelles. Mi avevano "messo" nel gruppo della sinistra GUE/NGL. Ora mi occupo di diritto UE tutti i giorni, visto che di mestiere sono un fannullone dipendente pubblico delle dogane (materia quasi esclusivamente di competenza UE).
 

Milanforever26

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Articolo 14 sull'assistenza finanziaria precauzionale, quela che dovrebbe richiedere l'Italia. Questa consiste in linee di credito condizionali precauzionali e in linee di credito a condizioni rafforzate: dunque le condizioni sono o "normali" o "rafforzate" (comma 1). Esse sono specificate in un accordo (comma 3) e precisate in un protocollo d'intesa (comma 2).

Come vedete, il testo vigente del trattato MES prevede le condizioni. Dire che queste non vi siano è una falsità e altera il dibattito pubblico. La normativa le prevede.

Ora, con il presupposto che il testo prevede un protocollo d'intesa (noto come Memorandum) nel quale sono esplicitate le condizioni, capite bene che chiunque - un domani - può fare ricorso all'autorità competente (che per le controversie MES è in prima battuta il CdA del MES, poi la Corte di Giustizia UE) per contestare l'assenza delle condizioni e dunque la violazione del trattato MES. E' già successo che vi sia stato un ricorso: 2012, da parte di un parlamentare irlandese (Thomas Pringle). Nulla vieta che, per esempio, il governo olandese (magari per conto dei rigoristi del nord) possa tra uno o due anni, fare ricorso contro la mancata imposizione delle condizioni.

Altro elemento importante: in base all'articolo 7 del Regolamento UE n. 472/2013, i protocolli concordati tra MES e Stati che a esso si rivolgono sono soggetti a revisione. In un primo momento da parte della Commissione UE, in un secondo momento da parte del Consiglio Europeo, che decide a maggioranza qualificata. Questo vuol dire che se un gruppo di paesi si coalizza contro di te, può importi dopo le condizioni che il MES non ti ha imposto prima. Non essendoci l'unanimità, non c'è neanche il potere di veto.

Poichè , come sempre, il diavolo è nei dettagli, direi che ce n'è abbastanza per rifiutare il MES su ogni tavolo negoziale, perchè le condizioni ci sono e ti possono essere imposte in un secondo momento rispetto alla sottoscrizione dell'accordo.

La trappola del MES è ben descritta in questo tuo riassunto, ed infatti chi si oppone a questo accordo lo fa a ragione..però bisogna anche vedere la nuova intesa cosa prevede, anche l'eventuale revisione in futuro non può essere chiesta da un paese che sia firmatario di eventuali modifiche

Io mi concentrerei di più sulle eventuali clausole che verranno inserite per controllare l'effettivo uso dei fondi e le sanzioni in caso di sgarro perché sappiamo bene come vanno le cose in italia..se entrano 30 miliardi ne arrivano se va bene 25 dove di dovere..gli altri...puff..
 

Pamparulez2

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Grazie mille per il post. Certo fa strano che ci si informi più su un forum del milan che sui quotidiani nazionali
 
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Ma ho capito male io o si parla di derogare alla normale normativa sul MES?
Quelle che hai riportato sono le condizioni standard?
 
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Ma ho capito male io o si parla di derogare alla normale normativa sul MES?
Quelle che hai riportato sono le condizioni standard?

Sì, sono le condizioni standard. E si parla di derogarvi. Ma, appunto, se ne parla. La deroga richiede la modifica del trattato MES (trovare un accordo tra gli Stati, approvarlo e ratificarlo - roba di anni se va bene), altrimenti ti fanno un accordo senza condizioni ora, ma dopo te le modificano in sede di revisione. Contano procedure e testi scritti, non gli impegni politici. Se non cambia la procedura sono chiacchiere al vento.
 

mandraghe

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Per offrire un quadro ancora più esauriente aggiungo alcune considerazioni.


Il Governatore della Banca d'Italia, a dicembre, ha detto che i piccoli e incerti benefici da una ristrutturazione del debito devono essere confrontati con l'enorme rischio di aspettative di default che il solo annuncio di una sua adozione può generare. Sottolineo le parole "enorme rischio". In pratica col mes le banche, le imprese ed i risparmiatori italiani avrebbero una cannone puntato contro (la ristrutturazione del debito, cioè il taglio del valore dei titoli di stato) roba che una patrimoniale sarebbe una sciocchezzuola. Per capirci: il debito italiano è circa al 70% detenuto da operatori interni, mentre nel 2012 il debito greco era al 70% detenuto da investitori esteri. Quindi in termini di domanda interna, per i greci fu un evento meno traumatico di quello che succederebbe a noi se il debito italiano venisse ristrutturato. Inoltre una ristrutturazione innescherebbe una spirale perversa con gli operatori che sommetterebbero su un ulteriore taglio del valore dei titoli di stato innescando meccanismi così perversi che nessuno sarebbe in grado di prevederne gli effetti finali.

Aggiungo: in caso di ristrutturazione del debito a soffrirne di più, oltre ai cittadini italiani, sarebbero le nostre banche che si svaluterebbero perdendo capitalizzazione in borsa diventando quindi scalabili. Chissà come sarebbe contenta la culona tedesca se un'ente tedesco scalasse l'Intesa San Paolo, facesse la fusione col relitto della Deutsche Bank diluendo così l'enorme peso dei derivati che si porta in pancia la banca tedesca. Che è la vera minaccia, ma non ditelo ai beoti europeisti nostrani, che incombe sull'euro. Sapete qual è il totale di titoli tossici detenuti dalla D. Bank? 48300 mld di euro. Per capire la grandezza assurda di questa cifra: il pil americano è di "soli" 20 mila mld di euro, il pil dell'Eurozona è di 16 mld di euro, quello tedesco è di appena 4000 mld di euro. In pratica la banca tedesca possiede da soli titoli tossici per un ammontare pari ad oltre il doppio del pil americano, al triplo di quello dell'eurozona, a quasi 4 volte il pil cinese ed oltre 12 volte il pil tedesco. In totale, da sola, questa banca possiede circa il 13% di tutti i derivati mondiali. Eh ma noi italiani, secondo Die Welt, (che cita gli articoli spazzatura di Repubblica) siamo mafiosi spendaccioni e non sappiamo badare alle nostre finanze. Se magari prima di giudicare si guardasse in casa propria non sarebbe male.

Veniamo al mes. Cos'è il mes? Detto in parole povere è una banca sovrana. Siccome i tecnocrati, da perfetti imbecilli, hanno costruito un sistema che funziona solo in caso di ordinaria amministrazione economica, quando si son trovati di fronte alle crisi, che in economia son presenti da millenni (ma questo gli eminenti professoroni di sta minchia se lo sono evidentemente scordati...), si sono accorti con stupore che non avevano previsto nessun meccanismo per fronteggiarle. No, imbecilli non è la parola adatta, questi son dei grandissimi c0glioni. Ecco quindi che hanno creato il mes, che nella visione ottusa dei crucchi dovrebbe sopperire alle mancanze dei trattati europei. E meno male che Draghi ha imposto il QE altrimenti staremmo ancora infognati nella crisi post 2008.

Innazitutto i componenti direttivi del mes sono immuni da qualunque giurisdizione dell'area euro. In pratica nessun magistrato può indagare su di loro, solo la Corte europea può eventualmente perseguirli. Bello eh? Questi possono ridurre sul lastrico milioni di cittadini europei senza che nessuno possa dire niente. In pratica agiscono come un'istituzione sovrana non elettiva. Come gli antichi monarchi...

Inoltre i partecipanti alle riunioni del mes, come ogni banca che si rispetti, hanno l'obbligo del segreto. In pratica se quello scemo di Gualtieri partecipasse (e ne ha facoltà piena facendo parte del consiglio dei governatori, in quanto ministro di uno stato partecipante al fondo) ad una riunione del mes non sarebbe neppure obbligato a riferirne in parlamento. Invece la corte costituzionale tedesca a seguito di numerosi ricorsi ha aperto un'istruttoria e dovrà pronunciarsi sulla questione. Se essa rifiuterà il segreto avremmo un istituto che funzionerà in due modi: il ministro dell'economia tedesco dovrà obbligatoriamente riferire al parlamento sull'esito delle riunioni. Mentre tutti gli altri partecipanti potranno appellarsi al segreto, assurdamente incredibile.

Esso è diviso in quote: l'Italia partecipa a tale fondo per una percentuale pari al 17%, terzo contributore dopo Germania e Francia. Intanto quello scemo di Monti che tagliava dappertutto e tassava come un vampiro nel 2012 trovò i 14 mld che in una botta sola vennero destinati a questo istituto. In caso di attivazione tale quota può raggiungere 125 mld che concorrono ai famosi 700 mld di dotazione massima del mes. Se l'Italia scegliesse di adottare il mes e farsi finanziare da questo ente prima dovrebbe dare al mes capitali fino a 125 mld per poi farsi prestare dal mes stesso (!!!) i soldi per finanziare il debito. Certo in teoria ricorrere al mes dovrebbe essere conveniente perché pagheremmo meno interessi rispetto a quelli dei titoli di stato. In teoria...Piccola parentesi: finora il mes ha emesso obbligazioni a 40 anni con lo spettacolare rendimento dello 0,81%. Chi cavolo se le compra queste obbligazioni così redditizie? Boh! Probabilmente la BCE, ma allora a che serve il mes? Mistero.

Tornando ai prestiti: è vero che il finanziamento sarebbe a interessi ridotti rispetto al mercato dei titoli di stato, però esso è sottoposto a strette condizionalità. In pratica ricorrendo al mes il paese verrebbe commissariato. Quando un'impresa è in grosse difficoltà economiche e si rivolge ad una banca quest'ultima eroga i capitali però pretende quote azionarie e, soprattutto, pretende che nel cda dell'impresa debitrice siedano propri rappresentanti che vigilano sulle decisioni dell'impresa a tutela del loro prestito. Lo stesso accadrebbe se si ricorresse al mes. La cosa più assurda è che a fissare le condizioni a cui il paese deve assoggettarsi è il board del mes che decide quanti tagli praticare esautorando di fatto un governo sovrano e democraticamente eletto. Dalle mie parti questo fatto si chiama totalitarismo.
In pratica: i mercati son più cari ma decide lo stato, il mes è meno caro ma ti toglie ogni potere decisionale. Bello eh.

Ancora altre regole assurde: se uno stato è inadempiente non ha diritto di voto nel board, in pratica è un ostaggio: paga il riscatto o non vali niente.

Ancora: in caso di stato insolvente il mes è creditore privilegiato, deve cioè essere rimborsato prima di tutti gli altri creditori, specie quelli privati (banche, imprese, cittadini ecc.) come dire: dopo aver ucciso uno stato ci spolpiamo pure la sua carcassa.

Inoltre nel caso che l'Italia attivasse il mes ma poi uscisse dall'euro gli obblighi col mes resterebbero intatti, come se si trattasse appunto di una banca privata.

Queste sono solo alcune delle incredibili norme che regolano quest'aborto giuridico-economico. Se poi si scende nel tipo di finanziamenti o nell'operatività "spicciola" del mes ci sarebbe da dire ancora tanto ma mi fermo qua per non eccedere nei tecnicismi.

In pratica uno stato dovrebbe dare i soldi al mes, questo glieli ridarrebbe tramite prestiti "agevolati" esautorando il governo di quello di stato. Cioè c0glioni e mazziati. Il tutto per non creare gli eurobond e non fare della BCE una vera banca centrale che possa agire da prestatore di ultima istanza. Una cosa che crucchi e maiali olandesi non vogliono perché in questo modo, secondo questi porci, la Bce finirebbe per finanziare le spese parassitarie degli stati del sud europa. Che come ho spiegato in altri post non esistono, essendo l'Italia da 30 anni uno dei paesi più virtuosi dell'euro.
 

pisolo22

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Per offrire un quadro ancora più esauriente aggiungo alcune considerazioni.


Il Governatore della Banca d'Italia, a dicembre, ha detto che i piccoli e incerti benefici da una ristrutturazione del debito devono essere confrontati con l'enorme rischio di aspettative di default che il solo annuncio di una sua adozione può generare. Sottolineo le parole "enorme rischio". In pratica col mes le banche, le imprese ed i risparmiatori italiani avrebbero una cannone puntato contro (la ristrutturazione del debito, cioè il taglio del valore dei titoli di stato) roba che una patrimoniale sarebbe una sciocchezzuola. Per capirci: il debito italiano è circa al 70% detenuto da operatori interni, mentre nel 2012 il debito greco era al 70% detenuto da investitori esteri. Quindi in termini di domanda interna, per i greci fu un evento meno traumatico di quello che succederebbe a noi se il debito italiano venisse ristrutturato. Inoltre una ristrutturazione innescherebbe una spirale perversa con gli operatori che sommetterebbero su un ulteriore taglio del valore dei titoli di stato innescando meccanismi così perversi che nessuno sarebbe in grado di prevederne gli effetti finali.

Aggiungo: in caso di ristrutturazione del debito a soffrirne di più, oltre ai cittadini italiani, sarebbero le nostre banche che si svaluterebbero perdendo capitalizzazione in borsa diventando quindi scalabili. Chissà come sarebbe contenta la culona tedesca se un'ente tedesco scalasse l'Intesa San Paolo, facesse la fusione col relitto della Deutsche Bank diluendo così l'enorme peso dei derivati che si porta in pancia la banca tedesca. Che è la vera minaccia, ma non ditelo ai beoti europeisti nostrani, che incombe sull'euro. Sapete qual è il totale di titoli tossici detenuti dalla D. Bank? 48300 mld di euro. Per capire la grandezza assurda di questa cifra: il pil americano è di "soli" 20 mila mld di euro, il pil dell'Eurozona è di 16 mld di euro, quello tedesco è di appena 4000 mld di euro. In pratica la banca tedesca possiede da soli titoli tossici per un ammontare pari ad oltre il doppio del pil americano, al triplo di quello dell'eurozona, a quasi 4 volte il pil cinese ed oltre 12 volte il pil tedesco. In totale, da sola, questa banca possiede circa il 13% di tutti i derivati mondiali. Eh ma noi italiani, secondo Die Welt, (che cita gli articoli spazzatura di Repubblica) siamo mafiosi spendaccioni e non sappiamo badare alle nostre finanze. Se magari prima di giudicare si guardasse in casa propria non sarebbe male.

Veniamo al mes. Cos'è il mes? Detto in parole povere è una banca sovrana. Siccome i tecnocrati, da perfetti imbecilli, hanno costruito un sistema che funziona solo in caso di ordinaria amministrazione economica, quando si son trovati di fronte alle crisi, che in economia son presenti da millenni (ma questo gli eminenti professoroni di sta minchia se lo sono evidentemente scordati...), si sono accorti con stupore che non avevano previsto nessun meccanismo per fronteggiarle. No, imbecilli non è la parola adatta, questi son dei grandissimi c0glioni. Ecco quindi che hanno creato il mes, che nella visione ottusa dei crucchi dovrebbe sopperire alle mancanze dei trattati europei. E meno male che Draghi ha imposto il QE altrimenti staremmo ancora infognati nella crisi post 2008.

Innazitutto i componenti direttivi del mes sono immuni da qualunque giurisdizione dell'area euro. In pratica nessun magistrato può indagare su di loro, solo la Corte europea può eventualmente perseguirli. Bello eh? Questi possono ridurre sul lastrico milioni di cittadini europei senza che nessuno possa dire niente. In pratica agiscono come un'istituzione sovrana non elettiva. Come gli antichi monarchi...

Inoltre i partecipanti alle riunioni del mes, come ogni banca che si rispetti, hanno l'obbligo del segreto. In pratica se quello scemo di Gualtieri partecipasse (e ne ha facoltà piena facendo parte del consiglio dei governatori, in quanto ministro di uno stato partecipante al fondo) ad una riunione del mes non sarebbe neppure obbligato a riferirne in parlamento. Invece la corte costituzionale tedesca a seguito di numerosi ricorsi ha aperto un'istruttoria e dovrà pronunciarsi sulla questione. Se essa rifiuterà il segreto avremmo un istituto che funzionerà in due modi: il ministro dell'economia tedesco dovrà obbligatoriamente riferire al parlamento sull'esito delle riunioni. Mentre tutti gli altri partecipanti potranno appellarsi al segreto, assurdamente incredibile.

Esso è diviso in quote: l'Italia partecipa a tale fondo per una percentuale pari al 17%, terzo contributore dopo Germania e Francia. Intanto quello scemo di Monti che tagliava dappertutto e tassava come un vampiro nel 2012 trovò i 14 mld che in una botta sola vennero destinati a questo istituto. In caso di attivazione tale quota può raggiungere 125 mld che concorrono ai famosi 700 mld di dotazione massima del mes. Se l'Italia scegliesse di adottare il mes e farsi finanziare da questo ente prima dovrebbe dare al mes capitali fino a 125 mld per poi farsi prestare dal mes stesso (!!!) i soldi per finanziare il debito. Certo in teoria ricorrere al mes dovrebbe essere conveniente perché pagheremmo meno interessi rispetto a quelli dei titoli di stato. In teoria...Piccola parentesi: finora il mes ha emesso obbligazioni a 40 anni con lo spettacolare rendimento dello 0,81%. Chi cavolo se le compra queste obbligazioni così redditizie? Boh! Probabilmente la BCE, ma allora a che serve il mes? Mistero.

Tornando ai prestiti: è vero che il finanziamento sarebbe a interessi ridotti rispetto al mercato dei titoli di stato, però esso è sottoposto a strette condizionalità. In pratica ricorrendo al mes il paese verrebbe commissariato. Quando un'impresa è in grosse difficoltà economiche e si rivolge ad una banca quest'ultima eroga i capitali però pretende quote azionarie e, soprattutto, pretende che nel cda dell'impresa debitrice siedano propri rappresentanti che vigilano sulle decisioni dell'impresa a tutela del loro prestito. Lo stesso accadrebbe se si ricorresse al mes. La cosa più assurda è che a fissare le condizioni a cui il paese deve assoggettarsi è il board del mes che decide quanti tagli praticare esautorando di fatto un governo sovrano e democraticamente eletto. Dalle mie parti questo fatto si chiama totalitarismo.
In pratica: i mercati son più cari ma decide lo stato, il mes è meno caro ma ti toglie ogni potere decisionale. Bello eh.

Ancora altre regole assurde: se uno stato è inadempiente non ha diritto di voto nel board, in pratica è un ostaggio: paga il riscatto o non vali niente.

Ancora: in caso di stato insolvente il mes è creditore privilegiato, deve cioè essere rimborsato prima di tutti gli altri creditori, specie quelli privati (banche, imprese, cittadini ecc.) come dire: dopo aver ucciso uno stato ci spolpiamo pure la sua carcassa.

Inoltre nel caso che l'Italia attivasse il mes ma poi uscisse dall'euro gli obblighi col mes resterebbero intatti, come se si trattasse appunto di una banca privata.

Queste sono solo alcune delle incredibili norme che regolano quest'aborto giuridico-economico. Se poi si scende nel tipo di finanziamenti o nell'operatività "spicciola" del mes ci sarebbe da dire ancora tanto ma mi fermo qua per non eccedere nei tecnicismi.

In pratica uno stato dovrebbe dare i soldi al mes, questo glieli ridarrebbe tramite prestiti "agevolati" esautorando il governo di quello di stato. Cioè c0glioni e mazziati. Il tutto per non creare gli eurobond e non fare della BCE una vera banca centrale che possa agire da prestatore di ultima istanza. Una cosa che crucchi e maiali olandesi non vogliono perché in questo modo, secondo questi porci, la Bce finirebbe per finanziare le spese parassitarie degli stati del sud europa. Che come ho spiegato in altri post non esistono, essendo l'Italia da 30 anni uno dei paesi più virtuosi dell'euro.

Spiegato perfettamente grazie :) anche per chi come me che di economia non capisce un tubo leggendo tutto il post mi sono fatto un'idea più chiara di quello che ci aspetta se dovessimo dire si al MES.

Ho una piccola domanda personale da comune mortale e diciamo guardando nel mio piccolo, tutto ciò come influirebbe se io ho ancora un mutuo da pagare diciamo per i prossimi 2 anni ?

Grazie
 
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