è anche vero che in termini puramente statistici di calcolo delle probabilità, utilizzando i tuoi stessi dati riferiti al 2024, la probabilità per una donna di morire di femminicidio nel 2024 è dello 0,000375%.
Nello stesso anno la probabilità di morire per incidente stradale è del 0,00242%,, solo per i primi sei mesi.
La probabilità di morire per incidente sul lavoro dello 0,00185%,
Tra l'altro non vi è neppure certezza assoluta sul reperimento dei dati.
Il Mininterno segnala 99 femminicidi nel 2025.
L'osservatorio femminicidio.info, non certo una fonte proveniente dalla manosfera, ne segnala 34.
Per ogni femminicidio andrebbe tra l'altro verificato in concreto che il movente è stata l'uccisione di una donna in quanto tale.
Anche l'uccisione di Saman Abbas è tecnicamente un femminicidio. Un femminicidio figlio di una cultura e di un assetto delle relazioni sociali che REALMENTE è tuttora patriarcale, nel vero senso del termine (e non nell'uso distorto che ne fanno le neofemminsite), e che non ha nulla di autoctono.
Per cui va bene individuare i trend, va bene che i femminicidi vanno inquadrati nel più ampio problema della violenza di genere.
Ma la narrazione di un problema in termini e in misura totalmente distorti, dipingendo l'Italia come un Afghanistan in cui le donne vengono sterminate come blatte non serve a nessuno, e non aiuta né a problematizzare né a risolvere la violenza di genere.
Certo. Tutto va contestualizzato.
Ma se l'Italia non fosse un paese ad alto tasso di omicidi per criminalità organizzata diffusa, certi dati sarebbero ancora più evidenti.
Criminalità che può alternare lunghi periodi di pax mafiosa ad altri in cui vi sono mattanze.
Senza contare i morti non dichiarati, semplicemente scomparsi.
Poi vi sono i delitti comuni.
Se si decide di liberarsi di un socio in azienda, maschio, buttandolo in un forno e facendolo passare su per il camino di una fonderia bresciana, quello è omicidio, ma non c'entrano le mafie o la violenza di genere.
Altra eccezione alle statistiche, se due figlie concorrono ad uccidere la propria madre ex vigilessa a scopo ereditario, muore una donna ma non è o non dovrebbe essere computata come violenza di genere.
Però la statistica di Admin era della serie allora vale tutto. Ma se vale tutto, vale sempre, anche a favore di chi nega macro trend legati alla origine etnica di chi commette reati.
Un amico è stato a lungo e giustamente turbato ed ossessionato da un bingo bongo che ha ammazzato, fatto a pezzi e messo in valigia i resti di una donna italica.
Se applicassi lo stesso tipo di statistica, quale ambito di applicazione, quale denominatore scelgo al mio quoziente?
Prendo un singolo caso di macellazione e lo divido per il numero dei bingo bongo sbarcati in Italia. È rilevante o esce uno 0,0000000 anche li?
E se divido il caso per il numero di bingo bongo nel mondo? Ancora più diluito.
Quindi non esageriamo le cose in una direzione, ma nemmeno neghiamo alcuni trend culturali o di genere.
Perché di base, se Pamela MastroPietro viene ammazzata da un immigrato, è una tragedia pari a quella di Sara Campanella uccisa da un Italiano.
Per dirla come Trump: young, beautiful people must not die.
Per dirla come Berluskaiser: queste due avrebbero potuto concepire figli e contribuire a combattere il declino demografico della etnia italiana.
Visto quanto poco politically correct sono?