CorSera: Il Milan, l’anno dei ricavi record (457 milioni, +13%), un nuovo accordo commerciale, una guerra, un tragico assassinio, un progetto per aiutare i bambini, e persino la scimmia che condivide il 98,7% di dna con l’uomo. Si parte da un consiglio di amministrazione — quello del club rossonero, presieduto da Paolo Scaroni, in cui giovedì è stato approvato il bilancio consolidato del gruppo dove si registra per il secondo anno di fila una chiusura in attivo (4,1 milioni), nonostante spese per 100 milioni nelle ultime due finestre di mercato — e si arriva lontano. Per la precisione nella Repubblica democratica del Congo, Paese con il quale il Milan sta per sottoscrivere (mancano solo alcuni dettagli) un accordo commerciale triennale che però è dentro un progetto più ampio (e probabilmente più lungo), i cui cardini sono stati appunto illustrati giovedì in consiglio. Con ordine: l’accordo prevede che sul retro della maglia del Milan compaia una scritta per promuovere la Repubblica democratica del Congo (Drc, l’ex Zaire, un Paese grande otto volte l’Italia) come destinazione turistica. Un logo che potrebbe assomigliare a «Visit Congo», un po’ come gli appassionati di Premier si sono abituati a vedere sulle magliette dell’Arsenal per il Ruanda, che ha avviato una serie di iniziative commerciali con la squadra inglese (di cui pare sia tifoso il presidente Paul Kagame), con il Psg e il Bayern Monaco. E in realtà anche il Ruanda ha un ruolo in questa storia dal momento che la Repubblica democratica del Congo, con cui confina, è tormentata nella zona del NordEst da una guerra sanguinosissima con gruppi di ribelli che Nazioni Unite, Ue e Usa ritengono fomentati e armati proprio dal Ruanda. È chiaro che promuovere il turismo di un Paese così (bellissimo, l’unico dove è possibile vedere la scimmia bonobo, il parente più stretto dell’uomo, ma che resta destinazione sconsigliata dalla nostra Farnesina proprio per la guerra in corso) non è come sponsorizzare la Riviera romagnola: il Milan perciò — va detto a differenza degli altri club europei — ha pensato di inserire l’accordo commerciale dentro un progetto più complesso, in coordinamento con le autorità congolesi e il ministero degli Esteri, che possa aiutare la popolazione anche sul piano sociale oltre che favorendo lo sviluppo del turismo. Proprio in Congo (e sempre nella stessa zona coinvolta dalla guerra) è stato ucciso nel 2021 l’ambasciatore italiano Luca Attanasio, in un agguato presso il villaggio di Kibumba mentre viaggiava sul convoglio del programma alimentare mondiale. Materia delicata: per essere sicuri di non apparire irrispettosi ma anche per essere veramente efficaci nel lavoro sul territorio, il Milan ha quindi contattato la vedova di Attanasio, Zakia Seddiki, che, come già il marito, è molto apprezzata e attiva nel Paese, ed è rimasta a lavorare in Congo con la sua Fondazione Mama Sofia avviando progetti nel settore sanitario, dell’educazione e per l’accesso all’acqua. In partnership con la sua e con altre Ong riconosciute a livello internazionale e radicate sul territorio, Fondazione Milan avvierà dunque una serie di progetti a favore delle comunità locali, in particolare per i bambini. Infine, la terza gamba del progetto: l’idea è di aprire una Milan Academy che possa far vivere la passione per il calcio e che sarebbe destinata a proseguire oltre il triennio in cui sarà attivo l’accordo di sponsorizzazione.