Leao - Conceicao: intesa perfetta. ll rapporto...

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CorSport: con Stefano Pioli il rapporto era stato padre-figlio, mentre con Paulo Fonseca il feeling, di fatto, non era mai realmente sbocciato. Tra Sergio Conceiçao e Rafael Leao, invece, é stato quasi amore a prima vista, uno dei classici colpi di fulmine tra due caratteri talmente diversi che, però, prendono fuoco facilmente. Non é un caso che lo stesso Leao si sia presentato come un colpo di fulmine nella finale di Supercoppa Italiana, ribaltandola con il suo ingresso in campo. Non é un caso che l’unica vittoria del nuovo allenatore in campionato sia arrivata grazie alle giocata e al gol del 10. E non é un caso che il portoghese abbia deciso, con una prestazione molto costante, anche l’esordio in Champions League dello stesso Conceiçao. Merito, ovviamente, delle straordinarie qualità del calciatore in questione, ma anche del rapporto, dei metodi e dell’empatia con cui Conceiçao ha sin da subito intessuto col suo connazionale: «Il mister - ha rivelato Leao - parla tanto con me. Sta cercando di aiutarmi come uomo e giocatore. Io sto cercando di capire cosa vuole lui che mi vuole bene. Cerco di dare sempre il 100 per cento perché lui è quell'allenatore che vuole morire per i suoi giocatori e io voglio fare lo stesso». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate da Leao. Corsa, abnegazione, costanza, sostanza: sono queste, secondo Conceiçao, le chiavi che aprirebbero le porte del successo totale a Leao: «A Leao chiedo altre cose, che forse prima non gli venivano chieste, ma se lui ha questo atteggiamento può avere un salto di livello importante. Un giocatore ha palla due minuti, il resto si deve muovere e questo non è negoziabile per me. Se fa così, diventerà uno dei migliori al mondo. Lui accetta, sta lavorando e dà l'esempio». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate per Leao. Dal feeling tra i due passano molte delle sorti del Milan. Che la squadra rossonera giochi bene o giochi male, é sempre il 10 che può sparigliare le carte. Contro il Parma, Leao riavrà al suo fi anco Christian Pulisic, di rientro da titolare dopo l’infortunio e la ventina di minuti messa nelle gambe mercoledì contro il Girona: é su loro due che, principalmente, si basa la crescita del nuovo Milan di Conceiçao

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CorSport: con Stefano Pioli il rapporto era stato padre-figlio, mentre con Paulo Fonseca il feeling, di fatto, non era mai realmente sbocciato. Tra Sergio Conceiçao e Rafael Leao, invece, é stato quasi amore a prima vista, uno dei classici colpi di fulmine tra due caratteri talmente diversi che, però, prendono fuoco facilmente. Non é un caso che lo stesso Leao si sia presentato come un colpo di fulmine nella finale di Supercoppa Italiana, ribaltandola con il suo ingresso in campo. Non é un caso che l’unica vittoria del nuovo allenatore in campionato sia arrivata grazie alle giocata e al gol del 10. E non é un caso che il portoghese abbia deciso, con una prestazione molto costante, anche l’esordio in Champions League dello stesso Conceiçao. Merito, ovviamente, delle straordinarie qualità del calciatore in questione, ma anche del rapporto, dei metodi e dell’empatia con cui Conceiçao ha sin da subito intessuto col suo connazionale: «Il mister - ha rivelato Leao - parla tanto con me. Sta cercando di aiutarmi come uomo e giocatore. Io sto cercando di capire cosa vuole lui che mi vuole bene. Cerco di dare sempre il 100 per cento perché lui è quell'allenatore che vuole morire per i suoi giocatori e io voglio fare lo stesso». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate da Leao. Corsa, abnegazione, costanza, sostanza: sono queste, secondo Conceiçao, le chiavi che aprirebbero le porte del successo totale a Leao: «A Leao chiedo altre cose, che forse prima non gli venivano chieste, ma se lui ha questo atteggiamento può avere un salto di livello importante. Un giocatore ha palla due minuti, il resto si deve muovere e questo non è negoziabile per me. Se fa così, diventerà uno dei migliori al mondo. Lui accetta, sta lavorando e dà l'esempio». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate per Leao. Dal feeling tra i due passano molte delle sorti del Milan. Che la squadra rossonera giochi bene o giochi male, é sempre il 10 che può sparigliare le carte. Contro il Parma, Leao riavrà al suo fi anco Christian Pulisic, di rientro da titolare dopo l’infortunio e la ventina di minuti messa nelle gambe mercoledì contro il Girona: é su loro due che, principalmente, si basa la crescita del nuovo Milan di Conceiçao
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CorSport: con Stefano Pioli il rapporto era stato padre-figlio, mentre con Paulo Fonseca il feeling, di fatto, non era mai realmente sbocciato. Tra Sergio Conceiçao e Rafael Leao, invece, é stato quasi amore a prima vista, uno dei classici colpi di fulmine tra due caratteri talmente diversi che, però, prendono fuoco facilmente. Non é un caso che lo stesso Leao si sia presentato come un colpo di fulmine nella finale di Supercoppa Italiana, ribaltandola con il suo ingresso in campo. Non é un caso che l’unica vittoria del nuovo allenatore in campionato sia arrivata grazie alle giocata e al gol del 10. E non é un caso che il portoghese abbia deciso, con una prestazione molto costante, anche l’esordio in Champions League dello stesso Conceiçao. Merito, ovviamente, delle straordinarie qualità del calciatore in questione, ma anche del rapporto, dei metodi e dell’empatia con cui Conceiçao ha sin da subito intessuto col suo connazionale: «Il mister - ha rivelato Leao - parla tanto con me. Sta cercando di aiutarmi come uomo e giocatore. Io sto cercando di capire cosa vuole lui che mi vuole bene. Cerco di dare sempre il 100 per cento perché lui è quell'allenatore che vuole morire per i suoi giocatori e io voglio fare lo stesso». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate da Leao. Corsa, abnegazione, costanza, sostanza: sono queste, secondo Conceiçao, le chiavi che aprirebbero le porte del successo totale a Leao: «A Leao chiedo altre cose, che forse prima non gli venivano chieste, ma se lui ha questo atteggiamento può avere un salto di livello importante. Un giocatore ha palla due minuti, il resto si deve muovere e questo non è negoziabile per me. Se fa così, diventerà uno dei migliori al mondo. Lui accetta, sta lavorando e dà l'esempio». Non dichiarazioni che passano in sordina, soprattutto perché pronunciate per Leao. Dal feeling tra i due passano molte delle sorti del Milan. Che la squadra rossonera giochi bene o giochi male, é sempre il 10 che può sparigliare le carte. Contro il Parma, Leao riavrà al suo fi anco Christian Pulisic, di rientro da titolare dopo l’infortunio e la ventina di minuti messa nelle gambe mercoledì contro il Girona: é su loro due che, principalmente, si basa la crescita del nuovo Milan di Conceiçao

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Spero riesca a tirare su anche Theo, che a guardarlo ora sembra il fratello scemo di sé stesso.
 
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Spero riesca a tirare su anche Theo, che a guardarlo ora sembra il fratello scemo di sé stesso.
Vero, se riuscisse anche a recuperare la "capoccia" di Theo (coi suoi pensieri di volersene andare dal Milan) la squadra riacquisterebbe un 30% di capacità offensiava in più. Theo e Leao la catena sx micidiale come ai vecchi tempi!
 

RSMilan

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Vero, se riuscisse anche a recuperare la "capoccia" di Theo (coi suoi pensieri di volersene andare dal Milan) la squadra riacquisterebbe un 30% di capacità offensiava in più. Theo e Leao la catena sx micidiale come ai vecchi tempi!
Non se ne vuole andare dal Milan. Mai se n'è voluto andare..Ha problemi extra campo per le notizie uscite qualche settimana fa
 
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