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Gianluca Sordo, ex centrocampista di Milan e Torino, si sfoga al Corsera. Sordo, nel 2005, era stato vittima di un episodio bruttissimo. Testata ricevuta all'interno di un locale e ricovero in terapia intensiva. L'ex calciatore racconta:"Allegri? All’Aglianese, era alla sua prima esperienza mentre io ero il giocatore più anziano. Di lui conservo un bruttissimo ricordo. Gli davo una mano, in campo si era creato un bel rapporto, era tutto un ‘Gianlu, Gianlu, Gianlu’ Poi in un mese di terapia intensiva non si è mai fatto vedere o sentire. Tutti sapevano quello che mi era accaduto, ne avevano parlato tv, radio e giornali. Non ero andato in Groenlandia, stavo lì a pochi minuti d’auto da lui, una persona con cui avevo condiviso le giornate fino a qualche mese prima. Mai un lunedì dopo le partite che sia venuto a salutarmi. Un giorno a Forte dei Marmi, stava per firmare col Milan. Ha provato ad abbracciarmi fuori da un negozio come se non fosse successo niente, ma avrebbe dovuto pensarci prima. Ero arrabbiato, lo mandai a quel paese. Mi è dispiaciuto perché era con una persona anziana, forse il padre. E stavo per fare lo stesso anche con Galliani, poi un mio amico mi ha fermato in tempo”.
"Il mio periodo al Milan? Non meritavo di stare in mezzo a quei campioni. Avevo ancora un anno di contratto col Torino. Potevo usare l’interesse dei rossoneri come leva per un rinnovo e diventare una bandiera”. E poi accusa il suo agente dell’epoca, Oscar Damiani: “Ma il mio procuratore badò più alla sua parcella che al mio interesse. Avevo 24 anni, ti chiama un club così, come facevo a dire di no? Doveva essere lui a farmi ragionare”.
"Il mio periodo al Milan? Non meritavo di stare in mezzo a quei campioni. Avevo ancora un anno di contratto col Torino. Potevo usare l’interesse dei rossoneri come leva per un rinnovo e diventare una bandiera”. E poi accusa il suo agente dell’epoca, Oscar Damiani: “Ma il mio procuratore badò più alla sua parcella che al mio interesse. Avevo 24 anni, ti chiama un club così, come facevo a dire di no? Doveva essere lui a farmi ragionare”.
