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Come riportato dalla GDS, in prima linea per la panchina del Milan ci sono tre tecnici: Lopetegui, Tedesco e Fonseca. Ecco di seguito richieste, curriculum e moduli di gioco.
Lopetegui non scalda San Siro. C'è il West Ham su di lui, ma la priorità del tecnico è il Milan. Lopetegui accetterebbe la linea autostostenibile del Milan. E' abituato a collaborare con i dirigenti in sede di mercato e non è tipo da imposizioni. Ma in carriera ha sempre sofferto la pressione dei grandi club. E San Siro sarà molto esigente. Possibile stipendi da 4 mln. Ci sono stati contatti tra le parti ma l'accelerata che Lopetegui si attendeva non è ancora arrivata. Con lui il Milan giocherebbe col 4-3-3
Tedesco: CT belga, 38 anni, sa lavorare coi giovani. Rientra negli standard economici del club Prima dei grandi si era dedicato ai ragazzi, capacità che il Milan apprezza considerato che il prossimo allenatore dovrà essere bravo a valorizzare i giovani. Nella corsa alla panchina rossonera oggi parte un passo indietro rispetto e Lopetegui e Fonseca, ma è tra i contattati. Allo stesso modo dovrebbe accelerare in estate: a metà giugno inizierà l’Europeo alla guida del Belgio. Al Milan arriverebbe soltanto a luglio, poco prima dell’inizio della tournée americana di fine mese: i tempi sono stretti e non aiutano. Rispetto ai candidati principali Tedesco può suscitare curiosità: non è un nome di prima fascia, ma è quello che intende diventare. Con lui il Milan giocherebbe col 3412
Fonseca: Paulo Fonseca nei ragionamenti sul prossimo allenatore del Milan passa spesso in secondo piano. Ingeneroso: ha chance. A Casa Milan piace a molti e il suo nome è già arrivato sul tavolo di Gerry Cardinale. E poi Paulo Fonseca ha un vantaggio: rispetto a Lopetegui, rispetto a Tedesco e altri candidati, ha già allenato in Italia. Due stagioni alla Roma, con un quinto posto nel 2019- 20, un settimo posto nel 2020- 21 abbinato alla semifinale di Europa League. Per il Milan, traguardo già sentito. Giovani Il Milan cerca un allenatore internazionale e Fonseca ha i requisiti: ha cominciato in Portogallo, è stato in Ucraina allo Shakhtar, alla Roma e da due stagioni allena in Francia, al Lilla. Altra caratteristica: il nuovo allenatore deve saper far crescere i giovani. E Fonseca ha qualche nota da spendere sul curriculum. Bove, Zalewski e Calafiori alla Roma hanno giocato la prima partita con lui, Darboe ha avuto spazio, Ibanez è diventato materiale da Serie A dopo l’esperienza negativa all’Atalanta. Nel Lilla attuale si è imposto Leny Yoro, difensore centrale del 2005, arrivato dalle giovanili e ora materiale da grandissime squadre. E con lui giocano Tiago Santos e Haraldsson, ragazzi non attesi a quel livello. Fase difensiva Alcuni dubbi, certo, ci sono. Due su tutti: la personalità e la tenuta difensiva. Fonseca alla Roma ha dimostrato grande pacatezza nelle dichiarazioni pubbliche e buon senso nella gestione di situazioni complesse ma non ha mai tenuto in mano lo spogliatoio di una grande. Tra Lilla e San Siro, la differenza è enorme. Difensivamente, poi, le sue squadre hanno alti e bassi. Il suo primo Lilla ha chiuso con la sesta difesa di Ligue1, dato nettamente migliorato in questo campionato: solo il Nizza subisce meno. La sua ultima Roma, addirittura, subì 58 gol: decima difesa in A. Coraggio I suoi tifosi però guardano soprattutto la fase offensiva. Fonseca ha coraggio, ama il possesso e in carriera ha usato molti giocatori rapidi. Sistema di gioco? Mah, come tanti allenatori varia ma è logico pensare che al Milan potrebbe giocare con il 4-2-3-1, come Pioli. Certo, con caratteristiche diverse. Con lui il Milan giocherebbe col 4231
Tuttosport: i tifosi vorrebbero Conte ma il club non lo considera un'opzione. Ci sono nomi che di giorno in giorno scendono, come Lopetegui, Fonseca, Galtier e Gallardo (tutti in stand-by); o salgono, come Sergio Conceicao, Rose e Van Bommel (l'olandese è un vecchio amico di Ibra). Il club rossonero rimane sintetizzato su profili principalmente stranieri, possibilmente giovani o con "idee giovani", per questo non va scartato un profilo come l'italiano Farioli - che lavora al Nizza -, già valutato in inverno, quando il preferito era Thiago Motta, oggi però più in orbita Juventus. Sfumato Emery, che ha rinnovato con l'Aston Villa, è uscito rapidamente dai radar Xavi; mentre De Zerbi, che ovviamente piace, preferirebbe rimanere in Premier e ha una clausola da 15 milioni per essere liberato dal Brighton.
Corriere della Sera: nelle ultime ore ha preso quota il nome di Farioli (come già ampiamente riferito NDR) per il post Pioli. Ma restano in corsa anche Lopetegui, Fonseca, Van Bommel e Tedesco. La scelta arriverà nelle prossime settimane e sarà collegiale con Furlani, Ibra e Moncada a organizzare il casting e Cardinale con l’ultima parola.
Lopetegui non scalda San Siro. C'è il West Ham su di lui, ma la priorità del tecnico è il Milan. Lopetegui accetterebbe la linea autostostenibile del Milan. E' abituato a collaborare con i dirigenti in sede di mercato e non è tipo da imposizioni. Ma in carriera ha sempre sofferto la pressione dei grandi club. E San Siro sarà molto esigente. Possibile stipendi da 4 mln. Ci sono stati contatti tra le parti ma l'accelerata che Lopetegui si attendeva non è ancora arrivata. Con lui il Milan giocherebbe col 4-3-3
Tedesco: CT belga, 38 anni, sa lavorare coi giovani. Rientra negli standard economici del club Prima dei grandi si era dedicato ai ragazzi, capacità che il Milan apprezza considerato che il prossimo allenatore dovrà essere bravo a valorizzare i giovani. Nella corsa alla panchina rossonera oggi parte un passo indietro rispetto e Lopetegui e Fonseca, ma è tra i contattati. Allo stesso modo dovrebbe accelerare in estate: a metà giugno inizierà l’Europeo alla guida del Belgio. Al Milan arriverebbe soltanto a luglio, poco prima dell’inizio della tournée americana di fine mese: i tempi sono stretti e non aiutano. Rispetto ai candidati principali Tedesco può suscitare curiosità: non è un nome di prima fascia, ma è quello che intende diventare. Con lui il Milan giocherebbe col 3412
Fonseca: Paulo Fonseca nei ragionamenti sul prossimo allenatore del Milan passa spesso in secondo piano. Ingeneroso: ha chance. A Casa Milan piace a molti e il suo nome è già arrivato sul tavolo di Gerry Cardinale. E poi Paulo Fonseca ha un vantaggio: rispetto a Lopetegui, rispetto a Tedesco e altri candidati, ha già allenato in Italia. Due stagioni alla Roma, con un quinto posto nel 2019- 20, un settimo posto nel 2020- 21 abbinato alla semifinale di Europa League. Per il Milan, traguardo già sentito. Giovani Il Milan cerca un allenatore internazionale e Fonseca ha i requisiti: ha cominciato in Portogallo, è stato in Ucraina allo Shakhtar, alla Roma e da due stagioni allena in Francia, al Lilla. Altra caratteristica: il nuovo allenatore deve saper far crescere i giovani. E Fonseca ha qualche nota da spendere sul curriculum. Bove, Zalewski e Calafiori alla Roma hanno giocato la prima partita con lui, Darboe ha avuto spazio, Ibanez è diventato materiale da Serie A dopo l’esperienza negativa all’Atalanta. Nel Lilla attuale si è imposto Leny Yoro, difensore centrale del 2005, arrivato dalle giovanili e ora materiale da grandissime squadre. E con lui giocano Tiago Santos e Haraldsson, ragazzi non attesi a quel livello. Fase difensiva Alcuni dubbi, certo, ci sono. Due su tutti: la personalità e la tenuta difensiva. Fonseca alla Roma ha dimostrato grande pacatezza nelle dichiarazioni pubbliche e buon senso nella gestione di situazioni complesse ma non ha mai tenuto in mano lo spogliatoio di una grande. Tra Lilla e San Siro, la differenza è enorme. Difensivamente, poi, le sue squadre hanno alti e bassi. Il suo primo Lilla ha chiuso con la sesta difesa di Ligue1, dato nettamente migliorato in questo campionato: solo il Nizza subisce meno. La sua ultima Roma, addirittura, subì 58 gol: decima difesa in A. Coraggio I suoi tifosi però guardano soprattutto la fase offensiva. Fonseca ha coraggio, ama il possesso e in carriera ha usato molti giocatori rapidi. Sistema di gioco? Mah, come tanti allenatori varia ma è logico pensare che al Milan potrebbe giocare con il 4-2-3-1, come Pioli. Certo, con caratteristiche diverse. Con lui il Milan giocherebbe col 4231
Tuttosport: i tifosi vorrebbero Conte ma il club non lo considera un'opzione. Ci sono nomi che di giorno in giorno scendono, come Lopetegui, Fonseca, Galtier e Gallardo (tutti in stand-by); o salgono, come Sergio Conceicao, Rose e Van Bommel (l'olandese è un vecchio amico di Ibra). Il club rossonero rimane sintetizzato su profili principalmente stranieri, possibilmente giovani o con "idee giovani", per questo non va scartato un profilo come l'italiano Farioli - che lavora al Nizza -, già valutato in inverno, quando il preferito era Thiago Motta, oggi però più in orbita Juventus. Sfumato Emery, che ha rinnovato con l'Aston Villa, è uscito rapidamente dai radar Xavi; mentre De Zerbi, che ovviamente piace, preferirebbe rimanere in Premier e ha una clausola da 15 milioni per essere liberato dal Brighton.
Corriere della Sera: nelle ultime ore ha preso quota il nome di Farioli (come già ampiamente riferito NDR) per il post Pioli. Ma restano in corsa anche Lopetegui, Fonseca, Van Bommel e Tedesco. La scelta arriverà nelle prossime settimane e sarà collegiale con Furlani, Ibra e Moncada a organizzare il casting e Cardinale con l’ultima parola.