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CorSera: prosegue il casting per il d.s., dopo il faccia a faccia di martedì a Roma fra l’a.d. Furlani e Tare. L’ex manager della Lazio è un candidato forte, ma la decisione definitiva non è stata presa. Sono ore di riflessione e di altri colloqui. D’Amico dell’Atalanta resta ancora sulla lista.
CorSport: nuovo DS dal Milan, il casting prosegue. Positivo l’incontro con Tare ma Furlani non si ferma. Dal lavoro in team al campo: tanti aspetti da valutare. Ancora contatti con l’ex della Lazio ma le alternative non sono finite. Il futuro ds dovrà sapersi adattare alla struttura dirigenziale, dove le scelte dovranno sempre essere condivise con tutti. Arriverà un dirigente tradizionale, come ammesso dalla stesso Furlani in una recente intervista, ma non sarà un direttore sportivo accentratore, che prenderà in autonomia il Milan in mano e dovrà sempre agire in condivisione con il Ceo, Ibra, Moncada e naturalmente la proprietà. Dunque Tare è sicuramente tra i nomi approfonditi da Giorgio Furlani, ma non è l’unico. E’ probabile che il l’amministratore delegato rossonero prosegua la ricerca con ulteriori colloqui con altri candidati. Il Milan nei giorni scorsi ha pensato anche a Giovanni Sartori ma il Bologna non vuole privarsi di una fi gura apicale del club, inoltre ha rinnovato poche settimane fa fi no al 2027. Qualche sondaggio è stato eff ettuato per Manna del Napoli, ma la risposta è stata negativa. Allora potrebbe tornare in auge il nome di Tony D’Amico dell’Atalanta, pure lui sotto contratto fi no al 2027 ma tra i preferiti di Furlani fi n dai mesi scorsi. In ultima analisi ci sono anche intermediari che stanno proponendo nomi dall’estero, tra cui Devin Ozek dalla Germania, ex del Leverkusen.
Tuttosport: L’incontro di due giorni fa a Roma tra Igli Tare e Giorgio Furlani è stato positivo, ma non risolutivo, secondo una prassi ormai consolidata in casa rossonera dove ogni decisione deve essere presa secondo tempi e modi che non richiedano fretta. Eppure, un po’ di fretta, il Milan dovrebbe averla per cercare di recuperare il gap accumulato in questa stagione dalle squadre di vertice del nostro campionato, al netto di una rosa molto forte e che, sicuramente, avrebbe dovuto rendere di più fin dall’inizio. Ma quando un’annata nasce male, poi è difficile rimetterla in piedi e non basterà la Supercoppa vinta a far pendere verso il positivo il voto finale alla stagione, in attesa di capire se il Milan andrà o meno in finale di Coppa Italia. Igli Tare, a oggi, è il candidato in pole position per il ruolo di direttore sportivo, ma non rimane l’unico. Già, perché il gradimento di Giorgio Furlani verso altri profi li come quello di Tony D’Amico dell’Atalanta non si è sopito del tutto. È altresì vero che puntare su un ds contrattualizzato andrebbe a dilatare ulteriormente i tempi della programmazione della stagione 2025-26, quella nella quale il Milan non potrà assolutamente permettersi di stare fuori dalla Champions League, altrimenti sarebbe un clamoroso bagno di sangue economico e addio ai petti in fuori per quanto concerne gli scudetti del bilancio, che non fanno decisamente palmares agli occhi dei tifosi (che rimangono imbufaliti per quello che stanno vedendo da giugno 2024 ad oggi). Intanto il tempo passa e la decisione, che dovrà arrivare entro la prima metà di maggio, non è ancora stata presa. Tare, lo ricordiamo, era il profilo che più aveva convinto Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic nei colloqui di Londra di fine febbraio, ai quali non era presente Furlani che soltanto due giorni fa, dopo i contatti telefonici, ha conosciuto di persona l’ex direttore sportivo della Lazio. I fari di tutto il mondo Milan sono puntati su questa scelta e su come potrà andare a impattare dentro un ambiente che ha una forte necessità di restaurazione e di esser cacciato fuori da una tormenta di negatività globale che è frutto di scelte che, alla luce di fatti, non hanno reso. Non a caso, per cercare di porre rimedio agli errori, dai profili stranieri si è passati all’esame di profili solo ed esclusivamente che hanno conoscenza del campionato italiano.
Come riportato da Sky, Tare ha detto sì al Milan ma non è l'unico nome. Ci sono ancora in corso D'Amico, Sartori e magari qualche nome tenuto top secret da parte dei dirigenti.
CorSport: nuovo DS dal Milan, il casting prosegue. Positivo l’incontro con Tare ma Furlani non si ferma. Dal lavoro in team al campo: tanti aspetti da valutare. Ancora contatti con l’ex della Lazio ma le alternative non sono finite. Il futuro ds dovrà sapersi adattare alla struttura dirigenziale, dove le scelte dovranno sempre essere condivise con tutti. Arriverà un dirigente tradizionale, come ammesso dalla stesso Furlani in una recente intervista, ma non sarà un direttore sportivo accentratore, che prenderà in autonomia il Milan in mano e dovrà sempre agire in condivisione con il Ceo, Ibra, Moncada e naturalmente la proprietà. Dunque Tare è sicuramente tra i nomi approfonditi da Giorgio Furlani, ma non è l’unico. E’ probabile che il l’amministratore delegato rossonero prosegua la ricerca con ulteriori colloqui con altri candidati. Il Milan nei giorni scorsi ha pensato anche a Giovanni Sartori ma il Bologna non vuole privarsi di una fi gura apicale del club, inoltre ha rinnovato poche settimane fa fi no al 2027. Qualche sondaggio è stato eff ettuato per Manna del Napoli, ma la risposta è stata negativa. Allora potrebbe tornare in auge il nome di Tony D’Amico dell’Atalanta, pure lui sotto contratto fi no al 2027 ma tra i preferiti di Furlani fi n dai mesi scorsi. In ultima analisi ci sono anche intermediari che stanno proponendo nomi dall’estero, tra cui Devin Ozek dalla Germania, ex del Leverkusen.
Tuttosport: L’incontro di due giorni fa a Roma tra Igli Tare e Giorgio Furlani è stato positivo, ma non risolutivo, secondo una prassi ormai consolidata in casa rossonera dove ogni decisione deve essere presa secondo tempi e modi che non richiedano fretta. Eppure, un po’ di fretta, il Milan dovrebbe averla per cercare di recuperare il gap accumulato in questa stagione dalle squadre di vertice del nostro campionato, al netto di una rosa molto forte e che, sicuramente, avrebbe dovuto rendere di più fin dall’inizio. Ma quando un’annata nasce male, poi è difficile rimetterla in piedi e non basterà la Supercoppa vinta a far pendere verso il positivo il voto finale alla stagione, in attesa di capire se il Milan andrà o meno in finale di Coppa Italia. Igli Tare, a oggi, è il candidato in pole position per il ruolo di direttore sportivo, ma non rimane l’unico. Già, perché il gradimento di Giorgio Furlani verso altri profi li come quello di Tony D’Amico dell’Atalanta non si è sopito del tutto. È altresì vero che puntare su un ds contrattualizzato andrebbe a dilatare ulteriormente i tempi della programmazione della stagione 2025-26, quella nella quale il Milan non potrà assolutamente permettersi di stare fuori dalla Champions League, altrimenti sarebbe un clamoroso bagno di sangue economico e addio ai petti in fuori per quanto concerne gli scudetti del bilancio, che non fanno decisamente palmares agli occhi dei tifosi (che rimangono imbufaliti per quello che stanno vedendo da giugno 2024 ad oggi). Intanto il tempo passa e la decisione, che dovrà arrivare entro la prima metà di maggio, non è ancora stata presa. Tare, lo ricordiamo, era il profilo che più aveva convinto Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic nei colloqui di Londra di fine febbraio, ai quali non era presente Furlani che soltanto due giorni fa, dopo i contatti telefonici, ha conosciuto di persona l’ex direttore sportivo della Lazio. I fari di tutto il mondo Milan sono puntati su questa scelta e su come potrà andare a impattare dentro un ambiente che ha una forte necessità di restaurazione e di esser cacciato fuori da una tormenta di negatività globale che è frutto di scelte che, alla luce di fatti, non hanno reso. Non a caso, per cercare di porre rimedio agli errori, dai profili stranieri si è passati all’esame di profili solo ed esclusivamente che hanno conoscenza del campionato italiano.
Come riportato da Sky, Tare ha detto sì al Milan ma non è l'unico nome. Ci sono ancora in corso D'Amico, Sartori e magari qualche nome tenuto top secret da parte dei dirigenti.
