Milan: il Voluntary Agreement verrà valutato ad ottobre.

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Henry

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Potrebbero esserci ripercussioni su questo mercato?

Non lo si può escludere del tutto, anzi è forse un'ipotesi plausibile, ma non è detto, dipende di quanto in là si spinge nel tempo il rapporto tra costi ipotizzati e ricavi crescenti stimati, considerati in parte inverosimili dall'UEFA: se riguarda già l'esercizio 2018/19 direi che è possibile qualche ripercussione perché l'aumento dei costi determinato da questa campagna si riverbera non solo sull'esercizio 2017/2018 che è "libero", ma anche e in modo molto diretto e prossimo sull'esercizio successivo, che è già "incasellato" nel piano di rientro; se si trattasse di rilievi mossi alle previsioni riguardanti esercizi più lontani nel tempo il discorso cambierebbe. La formula usata, infatti, seppur molto diplomatica (parla di spontaneo - in realtà "spintaneo" - ritiro della vecchia proposta e impegno a presentarne una nuova da discutere in ottobre), cela un sostanziale mancato accoglimento del piano così com'è. Immagino, come anticipato sopra, per la stima sulla crescita dei ricavi futuri, forse considerata un po' troppo aggressiva e "ottimistica", mentre la norma richiede stime prudenti e "conservative". Diciamo che se devi limare la previsione di crescita dei ricavi futuri devi limare anche la pianificazione dei costi, tra i quali ci sono naturalmente il monte ingaggi/ammortamenti, ma bisogna vedere, ripeto, la collocazione temporale del tutto, magari il programma di rafforzamento di questa estate, coperto per l'esercizio 2017/18 ovviamente da immissioni di capitale proprio, risulta coperto integralmente nel 2018/19 dalla crescita dei ricavi da CL che sono certi nel loro ammontare, mentre sono ulteriori aumenti di costo riferiti a esercizi successivi - che si ipotizza di coprire con incrementi aggiuntivi riferiti a voci più aleatorie - che hanno causato i rilievi dell'UEFA, chi può dirlo. Comunque non è la fine del mondo, presenteranno un piano più prudente per evitare la cosa peggiore, ossia la costrizione a stipulare un Settlement Agreement a maggio 2018, che sarebbe sicuramente un danno per noi, in quanto molto più afflittivo. Tra l'altro il percorso di questa vicenda è curioso, perché la domanda è stata fatta dalla vecchia gestione "azionando" una condizione diversa dal cambio di proprietà che ancora non era avvenuto (l'assenza dalla Coppe e di precedenti sanzioni), poi materialmente si è aspettato a presentare un piano nelle more del closing per fare in modo che comunque fosse la nuova gestione a farlo, approfittando della domanda già inoltrata dalla vecchia. Mi sembra ovvio che al di là delle formule di cortesia questo piano non sia stato accettato, ma si è dato modo al Milan anche formalmente di sostituirlo con una nuova proposta da studiare con calma, in virtù del cambio di proprietà che consente di fare una domanda entro il 31 dicembre dell'anno in cui si è verificato il passaggio di proprietà. Meglio così, in pratica c'erano due cartucce da sparare, la prima è andata a vuoto, la seconda andrà a segno. Vorrà dire che, nel peggiore dei casi, Mirabelli dovrà dare fondo inizialmente a un po' di competente fantasia in più, qualche nome sfizioso che non sia il solito "top player" vero o presunto - basta guardare come i gobbi hanno iniziato la loro risalita, non certo all'inizio a colpi di acquisti roboanti, per dire che non è un'impresa impossibile. A coloro tra i tifosi che hanno a cuore in modo particolare la "crescita sostenibile" in stile Bayern, modello spesso invocato, un invito da parte dell'UEFA a un maggior "realismo" e a una maggiore gradualità non dovrebbe neanche dispiacere troppo. :)
 
C

Crox93

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Non lo si può escludere del tutto, anzi è forse un'ipotesi plausibile, ma non è detto, dipende di quanto in là si spinge nel tempo il rapporto tra costi ipotizzati e ricavi crescenti stimati, considerati in parte inverosimili dall'UEFA: se riguarda già l'esercizio 2018/19 direi che è possibile qualche ripercussione perché l'aumento dei costi determinato da questa campagna si riverbera non solo sull'esercizio 2017/2018 che è "libero", ma anche e in modo molto diretto e prossimo sull'esercizio successivo, che è già "incasellato" nel piano di rientro; se si trattasse di rilievi mossi alle previsioni riguardanti esercizi più lontani nel tempo il discorso cambierebbe. La formula usata, infatti, seppur molto diplomatica (parla di spontaneo - in realtà "spintaneo" - ritiro della vecchia proposta e impegno a presentarne una nuova da discutere in ottobre), cela un sostanziale mancato accoglimento del piano così com'è. Immagino, come anticipato sopra, per la stima sulla crescita dei ricavi futuri, forse considerata un po' troppo aggressiva e "ottimistica", mentre la norma richiede stime prudenti e "conservative". Diciamo che se devi limare la previsione di crescita dei ricavi futuri devi limare anche la pianificazione dei costi, tra i quali ci sono naturalmente il monte ingaggi/ammortamenti, ma bisogna vedere, ripeto, la collocazione temporale del tutto, magari il programma di rafforzamento di questa estate, coperto per l'esercizio 2017/18 ovviamente da immissioni di capitale proprio, risulta coperto integralmente nel 2018/19 dalla crescita dei ricavi da CL che sono certi nel loro ammontare, mentre sono ulteriori aumenti di costo riferiti a esercizi successivi - che si ipotizza di coprire con incrementi aggiuntivi riferiti a voci più aleatorie - che hanno causato i rilievi dell'UEFA, chi può dirlo. Comunque non è la fine del mondo, presenteranno un piano più prudente per evitare la cosa peggiore, ossia la costrizione a stipulare un Settlement Agreement a maggio 2018, che sarebbe sicuramente un danno per noi, in quanto molto più afflittivo. Tra l'altro il percorso di questa vicenda è curioso, perché la domanda è stata fatta dalla vecchia gestione "azionando" una condizione diversa dal cambio di proprietà che ancora non era avvenuto (l'assenza dalla Coppe e di precedenti sanzioni), poi materialmente si è aspettato a presentare un piano nelle more del closing per fare in modo che comunque fosse la nuova gestione a farlo, approfittando della domanda già inoltrata dalla vecchia. Mi sembra ovvio che al di là delle formule di cortesia questo piano non sia stato accettato, ma si è dato modo al Milan anche formalmente di sostituirlo con una nuova proposta da studiare con calma, in virtù del cambio di proprietà che consente di fare una domanda entro il 31 dicembre dell'anno in cui si è verificato il passaggio di proprietà. Meglio così, in pratica c'erano due cartucce da sparare, la prima è andata a vuoto, la seconda andrà a segno. Vorrà dire che, nel peggiore dei casi, Mirabelli dovrà dare fondo inizialmente a un po' di competente fantasia in più, qualche nome sfizioso che non sia il solito "top player" vero o presunto - basta guardare come i gobbi hanno iniziato la loro risalita, non certo all'inizio a colpi di acquisti roboanti, per dire che non è un'impresa impossibile. A coloro tra i tifosi che hanno a cuore in modo particolare la "crescita sostenibile" in stile Bayern, modello spesso invocato, un invito da parte dell'UEFA a un maggior "realismo" e a una maggiore gradualità non dovrebbe neanche dispiacere troppo. :)

Ti ringrazio per la risposta molto chiara e precisa :)
 
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