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CorSport: di un Rafa Leao ritrovato, rinnovato, anche cambiato, se ne è parlato spesso in questi mesi. Ma forse non lo si era mai visto in questa stagione con il sacro fuoco di Riyad. Minuto 50 del derby del deserto: il Milan è sotto 2-0, ferito dai due gol subiti tra recupero del primo tempo e inizio del secondo tempo. Il numero 10 rossonero si è scaldato ad alta intensità per tutto l’intervallo, ma Conceiçao ha preferito non metterlo in campo subito. Il secondo gol nerazzurro, però, ha cambiato i piani. Fuori il 2005 Alex Jimenez, dentro Rafael Leao. Inizia un’altra partita. L’impatto di Leao sul match è stato devastante. Neanche il tempo di acclimatarsi con il prato del King Saud University Stadium che il numero 10 ha già preso palla all’altezza del cerchio di centrocampo e punta verso la porta: dribbling, messo giù, fallo. Dalla punizione arriva il 2-1 siglato da Theo Hernandez. Passano tre minuti e Leao crea altri problemi: Dumfries ammonito per fallo sul portoghese, calcio piazzato per Thiaw che manca clamorosamente l’impatto chiaro col pallone. Sono passati solo cinque minuti dal suo ingresso in campo. Ne passano altri cinque e Leao crea un’altra occasione clamorosa: dopo aver lasciato sul posto Bisseck, attende il momento giusto per servire il solissimo Reijnders che, però, si vede murare dal volto
di Bastoni il suo tiro ravvicinato. È il 62’. Dieci minuti più tardi, altro slalom: Barella ferma il portoghese con un fallo prima dell’ingresso in area e viene ammonito. Dalla punizione non riesce nulla di pericoloso: il tempo inizia a scarseggiare. Ed è di nuovo Leao che si mette sulle spalle le azioni offensive del Milan. All’80’ si presenta a Riyad la premiata ditta con Theo: il portoghese riceve palla a centrocampo, attende la corsa del francese e lo serve con un filtrante perfetto, assistenza in mezzo e 2-2 firmato da Pulisic. Sarà poi lo stesso americano, nel recupero, a mettere in moto l’azione più bella della partita. Il passaggio mancino con cui serve il taglio di Leao è splendido. Ma attenzione: il taglio di Rafa merita un focus. La violenza sportiva, la cattiveria, l’incisività con cui il portoghese, partendo dalla trequarti, ha affettato l’area nerazzurra gliela si è vista di rado. Movimento intelligente, almeno quanto l’assist rimbalzante per Abraham, teso ad impedire l’intervento disperato in scivolata di Bastoni. A brevettarlo, il cosiddetto bounce pass, Mesut Özil, il re degli assist. C’è anche un tutorial su YouTube. Insomma, Leao è entrato in campo a Riyad con la voglia di decidere la partita. E ci è riuscito. Merito dello staff medico e atletico del Milan, che l’ha rimesso in piedi in tempi record dopo l’elongazione al flessore accusata a Verona lo scorso 20 dicembre. Merito della sua voglia di esserci, con cui ha psicologicamente impedito all’infortunio di tenerlo troppo a bada per non rischiare ulteriormente. Ora la strada è stata tracciata: il Leao ritrovato, rinnovato, anche cambiato, è quello di Riyad. La sua versione migliore. E definitiva?
di Bastoni il suo tiro ravvicinato. È il 62’. Dieci minuti più tardi, altro slalom: Barella ferma il portoghese con un fallo prima dell’ingresso in area e viene ammonito. Dalla punizione non riesce nulla di pericoloso: il tempo inizia a scarseggiare. Ed è di nuovo Leao che si mette sulle spalle le azioni offensive del Milan. All’80’ si presenta a Riyad la premiata ditta con Theo: il portoghese riceve palla a centrocampo, attende la corsa del francese e lo serve con un filtrante perfetto, assistenza in mezzo e 2-2 firmato da Pulisic. Sarà poi lo stesso americano, nel recupero, a mettere in moto l’azione più bella della partita. Il passaggio mancino con cui serve il taglio di Leao è splendido. Ma attenzione: il taglio di Rafa merita un focus. La violenza sportiva, la cattiveria, l’incisività con cui il portoghese, partendo dalla trequarti, ha affettato l’area nerazzurra gliela si è vista di rado. Movimento intelligente, almeno quanto l’assist rimbalzante per Abraham, teso ad impedire l’intervento disperato in scivolata di Bastoni. A brevettarlo, il cosiddetto bounce pass, Mesut Özil, il re degli assist. C’è anche un tutorial su YouTube. Insomma, Leao è entrato in campo a Riyad con la voglia di decidere la partita. E ci è riuscito. Merito dello staff medico e atletico del Milan, che l’ha rimesso in piedi in tempi record dopo l’elongazione al flessore accusata a Verona lo scorso 20 dicembre. Merito della sua voglia di esserci, con cui ha psicologicamente impedito all’infortunio di tenerlo troppo a bada per non rischiare ulteriormente. Ora la strada è stata tracciata: il Leao ritrovato, rinnovato, anche cambiato, è quello di Riyad. La sua versione migliore. E definitiva?