Il “Milan non vuole vincere” ecco questo è il luogo comune per antonomasia e mi spiace che sia tu a dirlo, da quello che leggo soprattutto sull’Inter mi sorprende che poi te ne esci con questo luogo comune.
Guarda , forse non hai ben interpretato il mio messaggio.
Lo spiego meglio : la nostra proprietà ha in mente non un club ideale ma una lega ideale.
Per la precisione una lega in stile americano.
Cosa intendo per lega americana?
Una lega che mira a produrre spettacolo con lo sport e col tifoso che è fruitore finale ma anche finanziatore iniziale.
Una lega nella quale tutti possano competere, tutti possano vincere e possibilmente non vinca mai lo stesso.
Fondamentalmente come ideale di sport ci potrebbe pure stare se poggiasse su solide basi come i settori giovanili , alter ego delle realtà universitarie americane.
Ma , ti ripeto, questo è un modello di lega che può funzionare solo se tutti i membri della lega sono allineati e affiliati.
Nella uefa Champions League, cito la competizione europea più importante e che ci vede partecipi, tutto ciò non accade perché ti ritrovi a duellare con realtà come real, city ,barca ,ecc ecc che hanno infinite risorse più di noi perché innanzitutto hanno più ambizioni sportive di noi, non si gestiscono solo con risorse proprie ma ,anzi, immettono extra budget e fanno debiti.
Per dirla in parole povere o da lega americana barano.
Tutti concetti inammissibili per il modello americano di sport che tali dinamiche nemmeno le concepisce.
Cosa voglio dire quindi quando asserisco che il milan nella persona di Cardinale non ci crede nemmeno alla vittoria?
Che il milan nemmeno si sogna di pareggiare quegli investimenti e quindi sa che real Madrid e sorelle sono irraggiungibili.
La consapevolezza di una lega e di un club sostenibile ti rende cinico nei conti ma anche drasticamente arido nel pesare i valori e Cardinale sa che il real Madrid per noi è imprendibile.
L'idea di una lega americana mista alla gestione sostenibile del club ci priva quindi di quella ferrea determinazione di primeggiare.
La mission della proprietà è salire col fatturato per accorciare il gap ma maldini ci ha insegnato che delle volte anche solo coi valori e col lavoro le tappe le puoi bruciare e le distanze annullare.
La scusa del fatturato insomma può diventare una prigione se non ci metti idee , competenze, ambizioni, fame, voglia di stupire e arrivare.
Ci abbiamo vinto uno scudetto così per poi entrare in una gestione anomala e insipida.
Cardinale dovrebbe coinvolgere nelle sue velleità di lega americana le altre proprietà perché il Milan da solo può fare ben poco e il tifoso non può accettare un piano di 20 anni.