Guarda ho dovuto rassegnarmi e smettere di pensarci sennò vivevo ancora peggio questo periodo. Vivo in un paese di 300 anime dove covid o no covid cambia poco...in giro non c'era un cane manco prima...a parte il bar chiuso non troveresti manco differenze....
Non vi è una logica e non ti arrovellare il cervello per cercarla.
Tutti è chiaro che non ci si poteva fermare e cosi ci sono stati dei settori lavorativi dove si è trovato il compromesso tra lavoro/produttività e sicurezza.
Il lavoro vi è stato, la sicurezza ricercata e ,si spera, trovata.
Sei stato uno dei pochi milioni che ha continuato a lavorare a contatto con la gente come se nulla fosse cambiato.
Sii solo fiero di te stesso , con la speranza che nessuno tra te e i tuoi colleghi abbia contratto il virus.
La vita sociale invece, come bere una birra tra amici, rientra tra le privazioni che abbiamo pagato tutti gli italiani.
Vivere in un piccolo paese sono certo che in questa brutta parentesi però sia stata una piccola fortuna perchè scommetto non ti siano mancati dei piccoli spazi vitali.
Il paese in mezzo alla quarantena ha regalato aria, ossigeno e evasione laddove la città spesso ha fatto sentire in gabbia.
Animo, torneremo al nostro campionato amatoriale e alla birretta con gli amici post-gara.
P.S in realtà pare che il calcio amatoriale sin dai primi giorni di emergenza abbia deciso di bloccare la stagione calcistica per certo fino al 30-6.
Ho sentito ieri un dirigente e mi ha riportato questo particolare di cui non ero a conoscenza.
Credevo si andasse per gradi e invece non è cosi.