Ciao mamma

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Sentite condoglianze.

Perdere un genitore è come perdere una parte di noi stessi.
Un pezzo di noi va via con loro, e non si è più le stesse persone di prima.

Qualcuno potrebbe dire che si va avanti, ma io non sono d’accordo.
È più un cominciare una nuova strada da zero.
Quella vecchia si è interrotta, e non si può riprendere il cammino da lì.
Sì, sarà un nuovo percorso ma non da zero.
Adesso, nonostante abbia quarant’anni, una vita e tutto il resto mi sento come un bambino che ha bisogno della mamma, ma sento dentro di me anche tanta determinazione, la stessa che ha sempre avuto lei nell’affrontare la vita, nel rialzarmi e intraprendere una nuova avventura, anche se in questo momento mi mancano le forze per farlo perché il dolore è ancora insopportabile. Ma, d’altronde, è passata solo una settimana, anche se mi sembra sia passata un’eternità. E mi manca come l’aria.
 

ROSSO NERO 70

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Ciao ragazzi. Ritorno sul forum dopo un po’ di assenza dovuta a una situazione tremenda che ho vissuto in famiglia e terminata purtroppo sabato mattina con uno dei peggiori eventi nella vita di un uomo: la morte della madre. Ebbene sì: mia mamma è morta. Lo scrivo in grassetto perché mi sembra ancora tutto troppo assurdo per essere vero, davvero tutto troppo assurdo e insopportabile.
Fino a metà dicembre mia mamma era una donna di settant’anni(solo settant’anni, ca..o!) in buonissima salute. Poi, dal nulla, malore il 28 dicembre, corsa in ambulanza e durante i quaranta giorni di ricovero una diagnosi devastante con prognosi senza speranza. “Quanto vivrà mia mamma?” “Sei mesi, se tutto va bene”.
Da lì blackout totale per me: ho lasciato il lavoro e messo in pausa la mia vita per starle vicino, prendermi cura di lei, farle vivere un altro po’ di serenità e di quotidianità, farle sentire tutto l’amore che meritava. Per fortuna è stato possibile farla tornare a casa e per un mesetto e mezzo è stata discretamente, sia pure con grosse limitazioni nella sua autonomia. Dopo l’ultima chemioterapia, che aveva comunque sin dall’inizio solo uno scopo palliativo, il crollo con peggioramenti costanti e sempre più pesanti.
Sono almeno riuscito a proteggerla dalle sofferenze fisiche e psicologiche e se n’è andata serenamente nel sonno a casa sua, ma in questo momento la cosa non allevia minimamente il dolore devastante che sto provando.
Lei era e resterà per sempre la persona più importante della mia vita. Anzi, era la mia vita. Una donna e una mamma speciale, davvero una meraviglia della natura. Certo, era interista… “Nessuno è perfetto”, si dice. Neanche lei lo era, ma a me le cose perfette non sono mai piaciute.

Mi manchi da morire, mamma!
Un abbraccio grande
Vissuto la stessa esperienza con entrambi i genitori
Orgoglioso e contento di aver fatto la stessa scelta di assisterli entrambi a casa con l aiuto dei miei fratelli e delle nostre famiglie
Anche se momenti tristi il ricordo della dignità da parte loro di affrontare la malattia mi da ancora adesso una forza incredibile
Condoglianze
 

Giangy

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Ciao ragazzi. Ritorno sul forum dopo un po’ di assenza dovuta a una situazione tremenda che ho vissuto in famiglia e terminata purtroppo sabato mattina con uno dei peggiori eventi nella vita di un uomo: la morte della madre. Ebbene sì: mia mamma è morta. Lo scrivo in grassetto perché mi sembra ancora tutto troppo assurdo per essere vero, davvero tutto troppo assurdo e insopportabile.
Fino a metà dicembre mia mamma era una donna di settant’anni(solo settant’anni, ca..o!) in buonissima salute. Poi, dal nulla, malore il 28 dicembre, corsa in ambulanza e durante i quaranta giorni di ricovero una diagnosi devastante con prognosi senza speranza. “Quanto vivrà mia mamma?” “Sei mesi, se tutto va bene”.
Da lì blackout totale per me: ho lasciato il lavoro e messo in pausa la mia vita per starle vicino, prendermi cura di lei, farle vivere un altro po’ di serenità e di quotidianità, farle sentire tutto l’amore che meritava. Per fortuna è stato possibile farla tornare a casa e per un mesetto e mezzo è stata discretamente, sia pure con grosse limitazioni nella sua autonomia. Dopo l’ultima chemioterapia, che aveva comunque sin dall’inizio solo uno scopo palliativo, il crollo con peggioramenti costanti e sempre più pesanti.
Sono almeno riuscito a proteggerla dalle sofferenze fisiche e psicologiche e se n’è andata serenamente nel sonno a casa sua, ma in questo momento la cosa non allevia minimamente il dolore devastante che sto provando.
Lei era e resterà per sempre la persona più importante della mia vita. Anzi, era la mia vita. Una donna e una mamma speciale, davvero una meraviglia della natura. Certo, era interista… “Nessuno è perfetto”, si dice. Neanche lei lo era, ma a me le cose perfette non sono mai piaciute.

Mi manchi da morire, mamma!
Condoglianze
 
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