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Mi siedo in riva al fiume e aspetto....Scaroni presente ad un evento de Il Foglio:"Ci piacerebbe ogni tanto vincere con l’Inter, abbiamo perso troppe partite di fila. Ma la stagione non si è ancora conclusa: dobbiamo lottare per difendere il secondo posto. Ma considero la stagione buona, magari non ottima. Abbiamo avuto tanti infortuni e su questo c’è da fare delle riflessioni. Ma tutto sommato abbiamo passato anche questa. L’Inter ha meritato ampiamente di vincere il campionato. Mi complimento con l’inter, con Marotta e Antonello”.
"Ci sarà un nuovo allenatore? No, non glielo confermo. Il nostro allenatore è Pioli e lo sarà fino a fine stagione. Conto che ci faccia vincere le partite che servono per il secondo posto. Poi a fine stagione il club e noi faremo i ragionamenti per il futuro”.
"Deluso da chi? Se mi giravo dietro di me a San Siro vedevo tutti gli infortunati della difesa e mi dicevo “ma guarda qua, sono qui con me e non in campo”. Questa è stata la delusione, gli infortuni”.
"Maldini? Non l’ho più sentito. Quando qualcuno guarda al suo passato con un certo tasso di acrimonia, vuol dire che non sta vivendo benissimo il presente. Mi auguro che questo non sia il caso di Maldini. Auguro a Maldini una vita personale ricca di soddisfazione”.
"Marotta consiglia gli italiani? Quando parla Marotta lo ascolto, di calcio è colui che se ne intende di più in Italia. Avere giocatori italiani sarebbe auspicabile, ma è una cosa non facilissima. Intanto abbiamo riportato a casa Gabbia”.
"Galliani? Andrò a lezione di savoir faire da Galliani per capire come si fa a portare avanti le battaglie con più savoir faire”.
"Serie A a 18 sqiadre? Non possiamo giocare così tante partite. Mettere così tanto a repentaglio la salute dei nostri giocatori… Qualcosa dobbiamo fare. Non possiamo subire sempre la concorrenza di FIFA e UEFA… Chiedete a Casini che fatica che facciamo a comporre il calendario”.
"Stadio? San Donato più che opzionato, abbiamo speso più di 40 milioni per i terreni. Il progetto va avanti sempre con tutti i problemi italiani, perché basta che ci sia una minoranza rumorosa che la politica fa sempre un passo indietro. Sala ci ha chiesto di riconsiderare l’ipotesi di una ristrutturazione leggera ma soddisfacente di San Siro entro giugno. Non potevamo che accedere al patto col sindaco e quindi attendiamo di sapere cosa significhi questa ristrutturazione per l’impianto, sul pubblico con i settori chiusi dello stadio mentre giochiamo. Conciliare questo con i lavori è sempre stato il problema che ha avuto il Milan”