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Il Cittadino: cantieri che procedono a ritmo serrato in prossimità dei terreni di San Donato acquistati dal Milan con la prospettiva di realizzarvi il proprio futuro stadio dove il club ha deciso di installare una recinzione della lunghezza complessiva intorno ai 1.500 metri.
Nell’arco di un paio di settimane di lavori, che sono iniziati con la spianata del terreno, una parte di perimetro del comparto da circa 300mila metri quadrati è infatti già stata delimitata dalla nuova barriera che blinderà completamente l’area della città dell’Eni che è di proprietà dei rossoneri. Il piano prevede anche la posa di un paio di cancelli collocati in prossimità dei due accessi carrabili che, non appena finiti i lavori, potranno quindi essere varcati esclusivamente dal personale autorizzato.
L’attenzione della politica e di tanti cittadini resta così puntata sull’opera che la società guidata dal presidente Paolo Scaroni ha deciso di realizzare indipendentemente da quello che sarà l’esito del complesso iter in corso legato all’Accordo di programma che a conti fatti richiederà ancora più di un anno di tempo. Il traguardo, in accordo con l’amministrazione comunale, per il momento è stato infatti quello di fermare le occupazioni abusive e il viavai di soggetti legati al mondo della droga che fino a qualche mese fa bivaccavano tra la vecchia cascina e il verde incolto dello spazio che si estende ai confini con Milano, tra gli assi viari ad alto scorrimento e i binari della ferrovia.
L’intervento rappresenta lo step successivo alla pulizia che era stata effettuata nel luglio scorso in cui erano stati rimossi quintali e quintali di spazzatura che era stata abbandonata nel tempo nella parte di San Donato che è stata più volte anche al centro di una serie di operazioni da parte del commissariato della polizia di Stato Milano Mecenate. Certo, guardando il nuovo recinto, si nota a colpo d’occhio che non solo la protezione è ben difficile da valicare, ma che il manufatto in metallo che poggia su basi in cemento delimita in modo inequivocabile l’area che appartiene al Milan.
Nell’arco di un paio di settimane di lavori, che sono iniziati con la spianata del terreno, una parte di perimetro del comparto da circa 300mila metri quadrati è infatti già stata delimitata dalla nuova barriera che blinderà completamente l’area della città dell’Eni che è di proprietà dei rossoneri. Il piano prevede anche la posa di un paio di cancelli collocati in prossimità dei due accessi carrabili che, non appena finiti i lavori, potranno quindi essere varcati esclusivamente dal personale autorizzato.
L’attenzione della politica e di tanti cittadini resta così puntata sull’opera che la società guidata dal presidente Paolo Scaroni ha deciso di realizzare indipendentemente da quello che sarà l’esito del complesso iter in corso legato all’Accordo di programma che a conti fatti richiederà ancora più di un anno di tempo. Il traguardo, in accordo con l’amministrazione comunale, per il momento è stato infatti quello di fermare le occupazioni abusive e il viavai di soggetti legati al mondo della droga che fino a qualche mese fa bivaccavano tra la vecchia cascina e il verde incolto dello spazio che si estende ai confini con Milano, tra gli assi viari ad alto scorrimento e i binari della ferrovia.
L’intervento rappresenta lo step successivo alla pulizia che era stata effettuata nel luglio scorso in cui erano stati rimossi quintali e quintali di spazzatura che era stata abbandonata nel tempo nella parte di San Donato che è stata più volte anche al centro di una serie di operazioni da parte del commissariato della polizia di Stato Milano Mecenate. Certo, guardando il nuovo recinto, si nota a colpo d’occhio che non solo la protezione è ben difficile da valicare, ma che il manufatto in metallo che poggia su basi in cemento delimita in modo inequivocabile l’area che appartiene al Milan.
