Il fatto è che De Zerbi ha una filosofia che quando arrivi in un grande club non è sempre attuabile. Non deve essere più il gioco al primo posto, ma il risultato.
Ricordo Max Allegri, è arrivato dal Cagliari perchè faceva un gioco spettacolare e divertente, ma una volta arrivato al Milan dopo qualche mese ha capito che quello che faceva a Cagliari che gli è servito per farsi notare e salire alla ribalta non lo poteva fare a Milano sennò durava poco, dopo qualche mese ha cambiato registro, ha vinto il titolo e poi ha fatto tutta la carriera che ha fatto a livello di trofei vinti.
Quindi io dico, un allenatore intelligente se vuole fare strada deve anche capire i momenti della proprio carriera ed il club in cui va e lavorare in funzione di questo.
E' possibile, difficile dire.
Quando vedremo De Zerbi in un grande club allora ti potrò rispondere.
Io dico che il De Zerbi di Marsiglia è ben diverso dall'etichetta che ormai lui ha appiccicata addosso.
Certo il gioco è assolutamente al primo posto, il Marsiglia gioca bene, un gioco corale e bello da vedere come sono sempre le sue squadre.
Ma è anche una squadra matura che sa gestire le partite. Pragmatica e cattiva. Ha tanti giocatori esperti e di qualità.
Ha anche cambiato il sistema di gioco passando alla difesa a tre dopo una brutta sconfitta in autunno.
E poi Marsiglia non è Brighton o Sassuolo, è una piazza calda, con il tifo piu appassionato di Francia, con aspettative di punti e classifica, piazza dove in tanti hanno fallito prima di lui.
Insomma, parliamo di un allenatore di 45 anni, non dimentichiamolo, che ha già una certa esperienza, ma è in evoluzione ancora e per cominciare sarebbe bene togliergliela quella etichetta secondo me.