- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 234,096
- Reaction score
- 40,889
Franco Ordine dal CorSport svela i retroscena sul mancato arrivo di Paratici al Milan:
Pressioni federali sul mancato arrivo di Paratici al Milan? È tutto vero, chiarito dalla ricostruzione di alcuni retroscena confermati dalle fonti federali e che siamo in grado di mettere in fi la. Primo tassello: a inizio aprile, mentre è impegnato a Belgrado con i lavori del congresso Uefa che lo ha poi eletto vicepresidente di Ceferin, Gabriele Gravina ha ricevuto la telefonata di Paolo Scaroni, presidente del Milan, che gli ha chiesto un parere preventivo sulla questione regolamentare legata alla squalifi ca sportiva di Paratici in scadenza il 20 luglio prossimo. Gravina ha ripetuto, in quella occasione, la stessa dichiarazione espressa uffi cialmente nella mattina di mercoledì a Milano intervenendo a un convegno sul calcio giovanile: «Paratici può essere contrattualizzato dal Milan, ma può operare solo dal 21 luglio». Come dire: se ti muovi ti fulmino. Da qui è scattato l’allarme a casa Milan e si è deciso di interrompere la trattativa giunta a uno stadio avanzatissimo (la stesura dei contratti era stata completata e spedita ai rispettivi legali per il via libera). Seconda tessera del mosaico: l’attivismo di Paratici era già fi nito sotto i rifl ettori della Federcalcio nei mesi precedenti, ai tempi delle voci sulle sue consulenze alla Samp. Non ci fu alcuna conseguenza per un motivo pratico: «non abbiamo avuto le prove di tale collaborazione», hanno spiegato le fonti. Diverso invece è stato il comportamento della Figc quando le notizie di stampa sui colloqui londinesi tra il Milan e Paratici sono diventate più assidue e hanno raggiunto grande evidenza mediatica con l’episodio dell’incontro in un albergo milanese con un agente (Edo Crnjar, nella sua scuderia ha Roberto De Zerbi che era all’oscuro dell’incontro e il calciatore Leoni ex Samp passato al Parma) rivelato dalle telecamere di Telelombardia. In quella circostanza l’uffi cio del presidente federale Gravina ha inviato la segnalazione alla procura federale. Terzo e ultimo dettaglio. Si è spesso parlato di una lettera-denuncia dell’Adise, l’associazione che raggruppa i direttori sportivi nei confronti di Paratici, iniziativa smentita. Una lettera a Roma, negli uffi ci in via Allegri, è arrivata ma non dall’Adise, bensì dall’Adicosp, che è l’associazione concorrente dell’Adise (letteralmente associazione italiana direttori, segretari e collaboratori sportivi) che viene riconosciuta dallo stesso presidente Gabriele Gravina. A chiusura del caso, ha contribuito infi ne ieri Beppe Marotta, presidente dell’Inter e dell’Adise che ai tempi di Samp e Juve ha avuto Fabio Paratici quale principale collaboratore dell’area tecnica. I loro destini professionali, oltre che i rapporti personali, sono naufragati con la mancata conferma di Marotta ad bianconero e l’avanzamento di Paratici nella prima linea dirigenziale juventina. Intervenendo al convegno de “Il Foglio sportivo” a Milano, Marotta (come abbiamo già riferito ieri su MW NDR) ha risposto alla domanda su un suo presunto ruolo per impedire l’arrivo di Paratici al Milan così: «Questa è un’altra leggenda metropolitana milanese. Io non so se esiste un cavaliere bianco, una metafora che si usa tanto in fi nanza. Come è possibile immaginare che io abbia potuto condizionare il proprietario, il presidente o l’amministratore delegato del Milan, tutte persone che hanno competenza e non aspettano il mio suggerimento. A me personalmente se Paratici venisse a fare il direttore sportivo del Milan sarei ancora più contento perché mi genererebbe ulteriori stimoli e quindi sarei ancora più incazzato»
Pressioni federali sul mancato arrivo di Paratici al Milan? È tutto vero, chiarito dalla ricostruzione di alcuni retroscena confermati dalle fonti federali e che siamo in grado di mettere in fi la. Primo tassello: a inizio aprile, mentre è impegnato a Belgrado con i lavori del congresso Uefa che lo ha poi eletto vicepresidente di Ceferin, Gabriele Gravina ha ricevuto la telefonata di Paolo Scaroni, presidente del Milan, che gli ha chiesto un parere preventivo sulla questione regolamentare legata alla squalifi ca sportiva di Paratici in scadenza il 20 luglio prossimo. Gravina ha ripetuto, in quella occasione, la stessa dichiarazione espressa uffi cialmente nella mattina di mercoledì a Milano intervenendo a un convegno sul calcio giovanile: «Paratici può essere contrattualizzato dal Milan, ma può operare solo dal 21 luglio». Come dire: se ti muovi ti fulmino. Da qui è scattato l’allarme a casa Milan e si è deciso di interrompere la trattativa giunta a uno stadio avanzatissimo (la stesura dei contratti era stata completata e spedita ai rispettivi legali per il via libera). Seconda tessera del mosaico: l’attivismo di Paratici era già fi nito sotto i rifl ettori della Federcalcio nei mesi precedenti, ai tempi delle voci sulle sue consulenze alla Samp. Non ci fu alcuna conseguenza per un motivo pratico: «non abbiamo avuto le prove di tale collaborazione», hanno spiegato le fonti. Diverso invece è stato il comportamento della Figc quando le notizie di stampa sui colloqui londinesi tra il Milan e Paratici sono diventate più assidue e hanno raggiunto grande evidenza mediatica con l’episodio dell’incontro in un albergo milanese con un agente (Edo Crnjar, nella sua scuderia ha Roberto De Zerbi che era all’oscuro dell’incontro e il calciatore Leoni ex Samp passato al Parma) rivelato dalle telecamere di Telelombardia. In quella circostanza l’uffi cio del presidente federale Gravina ha inviato la segnalazione alla procura federale. Terzo e ultimo dettaglio. Si è spesso parlato di una lettera-denuncia dell’Adise, l’associazione che raggruppa i direttori sportivi nei confronti di Paratici, iniziativa smentita. Una lettera a Roma, negli uffi ci in via Allegri, è arrivata ma non dall’Adise, bensì dall’Adicosp, che è l’associazione concorrente dell’Adise (letteralmente associazione italiana direttori, segretari e collaboratori sportivi) che viene riconosciuta dallo stesso presidente Gabriele Gravina. A chiusura del caso, ha contribuito infi ne ieri Beppe Marotta, presidente dell’Inter e dell’Adise che ai tempi di Samp e Juve ha avuto Fabio Paratici quale principale collaboratore dell’area tecnica. I loro destini professionali, oltre che i rapporti personali, sono naufragati con la mancata conferma di Marotta ad bianconero e l’avanzamento di Paratici nella prima linea dirigenziale juventina. Intervenendo al convegno de “Il Foglio sportivo” a Milano, Marotta (come abbiamo già riferito ieri su MW NDR) ha risposto alla domanda su un suo presunto ruolo per impedire l’arrivo di Paratici al Milan così: «Questa è un’altra leggenda metropolitana milanese. Io non so se esiste un cavaliere bianco, una metafora che si usa tanto in fi nanza. Come è possibile immaginare che io abbia potuto condizionare il proprietario, il presidente o l’amministratore delegato del Milan, tutte persone che hanno competenza e non aspettano il mio suggerimento. A me personalmente se Paratici venisse a fare il direttore sportivo del Milan sarei ancora più contento perché mi genererebbe ulteriori stimoli e quindi sarei ancora più incazzato»
