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L’arrivo di Santiago Giménez a gennaio al Milan aveva generato un’ondata di entusiasmo tra i tifosi. Dopo aver fatto faville con la maglia del Feyenoord, l’attaccante messicano era stato scelto come il volto nuovo dell’attacco rossonero per la seconda metà della stagione. Dinamico, letale in area e dotato di grande fiuto del gol, sembrava avere tutte le carte in regola per diventare il nuovo beniamino di San Siro. E, in effetti, le sue prime uscite lasciavano ben sperare: gol all’esordio contro l’Empoli, rete decisiva col Verona, e un impatto iniziale che sembrava destinato a crescere.
Ma, come spesso accade nel calcio, le promesse si sono infrante contro le difficoltà del campo. Col passare delle settimane, il rendimento di Giménez ha cominciato a calare, fino quasi a scomparire dai radar. Infortuni, problemi fisici e una squadra in crisi hanno contribuito a spegnere quella luce che nei primi minuti con la maglia rossonera sembrava brillante e travolgente.
Dalle stelle al lento spegnimento
Dopo le reti nelle prime due gare di Serie A, Santiago ha smarrito la via del gol. I numeri parlano chiaro: un solo centro nelle successive dieci partite, spesso subentrando dalla panchina o faticando a imporsi come terminale offensivo titolare. Il Milan, nel frattempo, ha attraversato una fase complicata, con risultati altalenanti e un’identità di gioco sempre meno chiara.
Il problema, però, non è stato solo tecnico o tattico. Giménez ha accusato un fastidio alla caviglia che lo ha tenuto lontano dal campo in momenti chiave. Sebbene non si tratti di un infortunio grave, la sua condizione fisica non è mai sembrata del tutto ottimale. La mancanza di ritmo e continuità ha inciso sulla sua capacità di incidere, soprattutto in una squadra che già di per sé ha faticato a produrre gioco e palle gol.
La crisi rossonera
Il Milan attuale è lontano parente della squadra brillante ammirata nelle scorse stagioni. Dopo l’addio di Pioli e l’arrivo di Sérgio Conceição, il cambio di guida tecnica non ha prodotto gli effetti sperati. Nonostante alcuni exploit (come la vittoria per 4-0 sull’Udinese), il percorso in campionato è stato zoppicante, con sconfitte pesanti e prestazioni inconsistenti. I tifosi iniziano a rumoreggiare, la dirigenza osserva con preoccupazione, e i giocatori – Giménez compreso – sembrano risentirne sul piano mentale e fisico.
Nella notte europea, poi, è arrivata un’ulteriore doccia fredda: l’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord, proprio l’ex squadra di Santiago. Una beffa che ha lasciato il segno, soprattutto su un ragazzo che cercava conferme e invece si è trovato al centro di una nuova ondata di critiche.
Una corsa all’Europa tutta da decifrare
A sei giornate dalla fine della Serie A, il Milan è ancora in corsa per un piazzamento europeo. La distanza dal quarto posto non è incolmabile, ma la concorrenza è agguerrita: Atalanta, Bologna e persino il Torino sembrano più in forma e determinati. La semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter, dopo l’1-1 dell’andata, potrebbe rappresentare un’ultima occasione per salvare la stagione con un trofeo e garantirsi l’accesso all’Europa.
Confrontando le quote serie a su Betsson, sembra che questa settimana le probabilità di qualificazione del Milan alle competizioni europee siano diminuite, un chiaro segnale dell’incertezza che regna attorno alla squadra di Conceição. La mancanza di continuità, sia nei risultati che nel rendimento individuale, sta facendo la differenza.
Le prospettive per il futuro
E per Giménez? Il suo futuro appare ancora tutto da scrivere. Non mancano le qualità tecniche: è un attaccante moderno, capace di svariare su tutto il fronte offensivo e abile nel gioco aereo. Ma il suo inserimento nel contesto rossonero richiederà tempo, fiducia e – soprattutto – una maggiore stabilità all’interno del club.
Conceição potrebbe non essere confermato a fine stagione, e una nuova guida tecnica potrebbe valorizzare meglio le doti del centravanti messicano. La società, dal canto suo, crede ancora nel talento di Santiago, e ha fatto sapere di non voler prendere decisioni affrettate.
L’estate sarà un momento decisivo: tra riflessioni, mercato e programmazione, Giménez dovrà farsi trovare pronto. La Serie A è un campionato che non fa sconti, e il Milan – nonostante tutto – resta una vetrina importante per chi vuole affermarsi ad alti livelli.
Ma, come spesso accade nel calcio, le promesse si sono infrante contro le difficoltà del campo. Col passare delle settimane, il rendimento di Giménez ha cominciato a calare, fino quasi a scomparire dai radar. Infortuni, problemi fisici e una squadra in crisi hanno contribuito a spegnere quella luce che nei primi minuti con la maglia rossonera sembrava brillante e travolgente.
Dalle stelle al lento spegnimento
Dopo le reti nelle prime due gare di Serie A, Santiago ha smarrito la via del gol. I numeri parlano chiaro: un solo centro nelle successive dieci partite, spesso subentrando dalla panchina o faticando a imporsi come terminale offensivo titolare. Il Milan, nel frattempo, ha attraversato una fase complicata, con risultati altalenanti e un’identità di gioco sempre meno chiara.
Il problema, però, non è stato solo tecnico o tattico. Giménez ha accusato un fastidio alla caviglia che lo ha tenuto lontano dal campo in momenti chiave. Sebbene non si tratti di un infortunio grave, la sua condizione fisica non è mai sembrata del tutto ottimale. La mancanza di ritmo e continuità ha inciso sulla sua capacità di incidere, soprattutto in una squadra che già di per sé ha faticato a produrre gioco e palle gol.
La crisi rossonera
Il Milan attuale è lontano parente della squadra brillante ammirata nelle scorse stagioni. Dopo l’addio di Pioli e l’arrivo di Sérgio Conceição, il cambio di guida tecnica non ha prodotto gli effetti sperati. Nonostante alcuni exploit (come la vittoria per 4-0 sull’Udinese), il percorso in campionato è stato zoppicante, con sconfitte pesanti e prestazioni inconsistenti. I tifosi iniziano a rumoreggiare, la dirigenza osserva con preoccupazione, e i giocatori – Giménez compreso – sembrano risentirne sul piano mentale e fisico.
Nella notte europea, poi, è arrivata un’ulteriore doccia fredda: l’eliminazione dalla Champions League per mano del Feyenoord, proprio l’ex squadra di Santiago. Una beffa che ha lasciato il segno, soprattutto su un ragazzo che cercava conferme e invece si è trovato al centro di una nuova ondata di critiche.
Una corsa all’Europa tutta da decifrare
A sei giornate dalla fine della Serie A, il Milan è ancora in corsa per un piazzamento europeo. La distanza dal quarto posto non è incolmabile, ma la concorrenza è agguerrita: Atalanta, Bologna e persino il Torino sembrano più in forma e determinati. La semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter, dopo l’1-1 dell’andata, potrebbe rappresentare un’ultima occasione per salvare la stagione con un trofeo e garantirsi l’accesso all’Europa.
Confrontando le quote serie a su Betsson, sembra che questa settimana le probabilità di qualificazione del Milan alle competizioni europee siano diminuite, un chiaro segnale dell’incertezza che regna attorno alla squadra di Conceição. La mancanza di continuità, sia nei risultati che nel rendimento individuale, sta facendo la differenza.
Le prospettive per il futuro
E per Giménez? Il suo futuro appare ancora tutto da scrivere. Non mancano le qualità tecniche: è un attaccante moderno, capace di svariare su tutto il fronte offensivo e abile nel gioco aereo. Ma il suo inserimento nel contesto rossonero richiederà tempo, fiducia e – soprattutto – una maggiore stabilità all’interno del club.
Conceição potrebbe non essere confermato a fine stagione, e una nuova guida tecnica potrebbe valorizzare meglio le doti del centravanti messicano. La società, dal canto suo, crede ancora nel talento di Santiago, e ha fatto sapere di non voler prendere decisioni affrettate.
L’estate sarà un momento decisivo: tra riflessioni, mercato e programmazione, Giménez dovrà farsi trovare pronto. La Serie A è un campionato che non fa sconti, e il Milan – nonostante tutto – resta una vetrina importante per chi vuole affermarsi ad alti livelli.
