Il Milan è l'elogio del libero professionismo ?

Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
66,810
Reaction score
34,311
Era da un pò di tempo che avevo intenzione di aprire una discussione del genere e l'intervista di ieri del post-gara di mister coincecao mi ha convinto definitivamente a farlo.

Appunto, come da titolo: ma al Milan si respira stabilità?

Dell'incapacita' dei nostri dirigenti, o presunti tali, ne abbiamo parlato in lungo e in largo, come spesso ci siamo concentrati sulla nebulosa situazione proprietaria, ma ieri il mister nel post-gara ha per l'ennesima volta battuto il tasto su un discorso che va facendo da mesi circa la sua situazione contrattuale, il rinnovo che potrebbe non arrivare e il rispetto che ,come professionista e allenatore vincente qual'è, merita a prescindere.

I tesserati di ogni club , che siano allenatori o giocatori, sono innanzitutto uomini o ragazzi con famiglie al seguito, con figli magari da iscrivere a scuola e una loro vita da portare avanti.


I club super organizzati sono quelli che mettono nelle condizioni i tesserati di pensare solo al calcio, proteggendo l'ambiente dall'esterno, dando continuità sul medio-lungo termine e creando un ambiente quasi familiare sul 'posto' del 'lavoro'.


In 30 anni di presidenza berlusconi al Milan, sotto questo aspetto tra gli altri, noi abbiamo vissuto un'eccellenza , dato che abbiamo avuto un club super organizzato che curava ogni aspetto, dal campo alla comunicazione.
Galliani era un po' lo zio di tutti e delle volte anche esagerava coi rinnovi di contratto che elargiva quasi come imput motivazionale.
Celeberrimi i rinnovi sul lettino di un ospedale anziché in un periodo nero come rendimento sul campo o i rinnovi in bianco per le bandiere.
Era una gestione certamente molto familiare e poco aziendale ma legava i calciatori ai nostri colori in modo indissolubile.
I calciatori non facevano che sottolineare la perfezione del Milan perché c'era da pensare solo ad allenarsi e giocare.


Il Milan oggi ,dalla proprietà al campo, regala solo incertezza.
La proprietà non è chiara ma in eterno movimento, il cda un continuo viavai, i dirigenti messi la' per caso senza capire chi rappresentatino o cosa, gli allenatori firmano per un anno, ai calciatori viene chiesto di giocare coi contratti in scadenza o vengono ceduti senza che ci siano gerarchie con operazioni lampo di mercato.


Non si fa che ribadire che i calciatori e gli allenatori sono professionisti e come tali si devono comportare.
Ma è poi vero ?
A me sembrano liberi professionisti che si limitano una tantum alla prestazione ma non riescono a metter le basi per un progetto pluriennale.


Io credo, per farla breve, che il milan così come è gestito oggi non ci siano proprio le basi per fare calcio perché siamo l'elogio del precariato/ libero professionismo.
Il nervosismo di mister coincecao è il nervosismo di tutto un ambiente che non ha minimamente certezze sul futuro e senza certezze non si ha la serenità per lavorare.


Oggi il Milan è l'elogio del libero professionismo dove tutti provano a fare il loro ma manca la vera coesione di un gruppo lavoro perché la società è incapace di fare programmi sul medio-lungo periodo.
Tutti i tesserati percepiscono questo senso di incertezza che toglie serenità.
L'incapacità di fare scudo dal mondo esterno è eloquente e drammatico.


In tanti facciamo ironia sulle demenziali dichiarazioni del post-gara di Simone Inzaghi ma anche quelle bugie seriali sono una strategia comunicativa per togliere pressione al gruppo squadra e proteggere un gruppo lavoro da attacchi esterni.
Tutte dinamiche ormai a noi sconosciute perché noi non sappiamo più cosa sia il lavoro di gruppo.


Il Milan trasuda precariato dalla proprietà alla tifoseria.


Eloquente Ambrosini nel dopo partita circa un possibile ritorno di Ancelotti al Milan: 'non glielo consiglio'.
Chi ha fatto il Milan sa che questo non è più il Milan.
Meglio starne fuori.
 

Djici

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
29,854
Reaction score
9,644
Era da un pò di tempo che avevo intenzione di aprire una discussione del genere e l'intervista di ieri del post-gara di mister coincecao mi ha convinto definitivamente a farlo.

Appunto, come da titolo: ma al Milan si respira stabilità?

Dell'incapacita' dei nostri dirigenti, o presunti tali, ne abbiamo parlato in lungo e in largo, come spesso ci siamo concentrati sulla nebulosa situazione proprietaria, ma ieri il mister nel post-gara ha per l'ennesima volta battuto il tasto su un discorso che va facendo da mesi circa la sua situazione contrattuale, il rinnovo che potrebbe non arrivare e il rispetto che ,come professionista e allenatore vincente qual'è, merita a prescindere.

I tesserati di ogni club , che siano allenatori o giocatori, sono innanzitutto uomini o ragazzi con famiglie al seguito, con figli magari da iscrivere a scuola e una loro vita da portare avanti.


I club super organizzati sono quelli che mettono nelle condizioni i tesserati di pensare solo al calcio, proteggendo l'ambiente dall'esterno, dando continuità sul medio-lungo termine e creando un ambiente quasi familiare sul 'posto' del 'lavoro'.


In 30 anni di presidenza berlusconi al Milan, sotto questo aspetto tra gli altri, noi abbiamo vissuto un'eccellenza , dato che abbiamo avuto un club super organizzato che curava ogni aspetto, dal campo alla comunicazione.
Galliani era un po' lo zio di tutti e delle volte anche esagerava coi rinnovi di contratto che elargiva quasi come imput motivazionale.
Celeberrimi i rinnovi sul lettino di un ospedale anziché in un periodo nero come rendimento sul campo o i rinnovi in bianco per le bandiere.
Era una gestione certamente molto familiare e poco aziendale ma legava i calciatori ai nostri colori in modo indissolubile.
I calciatori non facevano che sottolineare la perfezione del Milan perché c'era da pensare solo ad allenarsi e giocare.


Il Milan oggi ,dalla proprietà al campo, regala solo incertezza.
La proprietà non è chiara ma in eterno movimento, il cda un continuo viavai, i dirigenti messi la' per caso senza capire chi rappresentatino o cosa, gli allenatori firmano per un anno, ai calciatori viene chiesto di giocare coi contratti in scadenza o vengono ceduti senza che ci siano gerarchie con operazioni lampo di mercato.


Non si fa che ribadire che i calciatori e gli allenatori sono professionisti e come tali si devono comportare.
Ma è poi vero ?
A me sembrano liberi professionisti che si limitano una tantum alla prestazione ma non riescono a metter le basi per un progetto pluriennale.


Io credo, per farla breve, che il milan così come è gestito oggi non ci siano proprio le basi per fare calcio perché siamo l'elogio del precariato/ libero professionismo.
Il nervosismo di mister coincecao è il nervosismo di tutto un ambiente che non ha minimamente certezze sul futuro e senza certezze non si ha la serenità per lavorare.


Oggi il Milan è l'elogio del libero professionismo dove tutti provano a fare il loro ma manca la vera coesione di un gruppo lavoro perché la società è incapace di fare programmi sul medio-lungo periodo.
Tutti i tesserati percepiscono questo senso di incertezza che toglie serenità.
L'incapacità di fare scudo dal mondo esterno è eloquente e drammatico.


In tanti facciamo ironia sulle demenziali dichiarazioni del post-gara di Simone Inzaghi ma anche quelle bugie seriali sono una strategia comunicativa per togliere pressione al gruppo squadra e proteggere un gruppo lavoro da attacchi esterni.
Tutte dinamiche ormai a noi sconosciute perché noi non sappiamo più cosa sia il lavoro di gruppo.


Il Milan trasuda precariato dalla proprietà alla tifoseria.


Eloquente Ambrosini nel dopo partita circa un possibile ritorno di Ancelotti al Milan: 'non glielo consiglio'.
Chi ha fatto il Milan sa che questo non è più il Milan.
Meglio starne fuori.
Già il fatto di avere un allenatore in scadenza non e certo un buon segno.
Cioè io capisco che si voglia ridurre il rischio economico.
Ma se arriva un allenatore a gennaio e rischia di non arrivare nemmeno a giugno perché nel contratto l'allenatore può saltare in qualsiasi momento... Beh non e mica semplice.
E lo dico io che Conceicao non lo sopporto e sono contento che se ne vada a giugno.
L'allenatore manca di autorità perché ancora prima di iniziare e già sul banco degli imputati.
 

-Lionard-

Junior Member
Registrato
29 Agosto 2012
Messaggi
2,281
Reaction score
2,330
Era da un pò di tempo che avevo intenzione di aprire una discussione del genere e l'intervista di ieri del post-gara di mister coincecao mi ha convinto definitivamente a farlo.

Appunto, come da titolo: ma al Milan si respira stabilità?

Dell'incapacita' dei nostri dirigenti, o presunti tali, ne abbiamo parlato in lungo e in largo, come spesso ci siamo concentrati sulla nebulosa situazione proprietaria, ma ieri il mister nel post-gara ha per l'ennesima volta battuto il tasto su un discorso che va facendo da mesi circa la sua situazione contrattuale, il rinnovo che potrebbe non arrivare e il rispetto che ,come professionista e allenatore vincente qual'è, merita a prescindere.

I tesserati di ogni club , che siano allenatori o giocatori, sono innanzitutto uomini o ragazzi con famiglie al seguito, con figli magari da iscrivere a scuola e una loro vita da portare avanti.


I club super organizzati sono quelli che mettono nelle condizioni i tesserati di pensare solo al calcio, proteggendo l'ambiente dall'esterno, dando continuità sul medio-lungo termine e creando un ambiente quasi familiare sul 'posto' del 'lavoro'.


In 30 anni di presidenza berlusconi al Milan, sotto questo aspetto tra gli altri, noi abbiamo vissuto un'eccellenza , dato che abbiamo avuto un club super organizzato che curava ogni aspetto, dal campo alla comunicazione.
Galliani era un po' lo zio di tutti e delle volte anche esagerava coi rinnovi di contratto che elargiva quasi come imput motivazionale.
Celeberrimi i rinnovi sul lettino di un ospedale anziché in un periodo nero come rendimento sul campo o i rinnovi in bianco per le bandiere.
Era una gestione certamente molto familiare e poco aziendale ma legava i calciatori ai nostri colori in modo indissolubile.
I calciatori non facevano che sottolineare la perfezione del Milan perché c'era da pensare solo ad allenarsi e giocare.


Il Milan oggi ,dalla proprietà al campo, regala solo incertezza.
La proprietà non è chiara ma in eterno movimento, il cda un continuo viavai, i dirigenti messi la' per caso senza capire chi rappresentatino o cosa, gli allenatori firmano per un anno, ai calciatori viene chiesto di giocare coi contratti in scadenza o vengono ceduti senza che ci siano gerarchie con operazioni lampo di mercato.


Non si fa che ribadire che i calciatori e gli allenatori sono professionisti e come tali si devono comportare.
Ma è poi vero ?
A me sembrano liberi professionisti che si limitano una tantum alla prestazione ma non riescono a metter le basi per un progetto pluriennale.


Io credo, per farla breve, che il milan così come è gestito oggi non ci siano proprio le basi per fare calcio perché siamo l'elogio del precariato/ libero professionismo.
Il nervosismo di mister coincecao è il nervosismo di tutto un ambiente che non ha minimamente certezze sul futuro e senza certezze non si ha la serenità per lavorare.


Oggi il Milan è l'elogio del libero professionismo dove tutti provano a fare il loro ma manca la vera coesione di un gruppo lavoro perché la società è incapace di fare programmi sul medio-lungo periodo.
Tutti i tesserati percepiscono questo senso di incertezza che toglie serenità.
L'incapacità di fare scudo dal mondo esterno è eloquente e drammatico.


In tanti facciamo ironia sulle demenziali dichiarazioni del post-gara di Simone Inzaghi ma anche quelle bugie seriali sono una strategia comunicativa per togliere pressione al gruppo squadra e proteggere un gruppo lavoro da attacchi esterni.
Tutte dinamiche ormai a noi sconosciute perché noi non sappiamo più cosa sia il lavoro di gruppo.


Il Milan trasuda precariato dalla proprietà alla tifoseria.


Eloquente Ambrosini nel dopo partita circa un possibile ritorno di Ancelotti al Milan: 'non glielo consiglio'.
Chi ha fatto il Milan sa che questo non è più il Milan.
Meglio starne fuori.
Tema molto interessante quello che hai sollevato ma anche complesso perchè mette insieme tanti aspetti. Il Milan di Berlusconi fino al 2007 è stata un'eccellenza non solo italiana ma anche internazionale perchè era un club all'avanguardia su tutto. Siamo stati i primi a lanciare un canale tematico dedicato ad un club, i primi a parlare di Champions allargata con fase a gironi per garantire più spettacolo, i primi a fare presentazioni stile football americano. Penso anche a Milan Lab, che nel tempo è diventato una barzelletta ma all'epoca era uno strumento rivoluzionario (venivano ad "usarlo" anche atleti di altri sport). In generale però era il modus operandi di Berlusconi. Conosco diverse persone che hanno lavorato a Fininvest/Mediaset negli anni d'oro e lui quando voleva un manager/professionista non si tirava indietro e lo ricopriva d'oro coccolandolo in tutti i modi.

Purtroppo però gli ultimi 10 anni di gestione berlusconiana hanno anche posto le basi della situazione attuale e furono altrettanto incerti (cGalliani licenziato il venerdì da Barbara e rienstallato a pieni poteri il martedì dopo). Se Berlusconi avesse avuto davvero a cuore il Milan, non lo avrebbe lasciato in mano ad un manager inadeguato, vecchio e "ammanicato" (uso questo termine per essere carino) capace di creare perdite da 60-70 mln all'anno anche quando vinceva la Champions. Ricordiamo che Elliott si è presa il Milan sottobanco grazie ad accordi indicibili con Berlusconi con un'operazione opacissima che, guarda caso, ha portato al più grande utile nella storia di Fininvest.
 
Registrato
8 Gennaio 2014
Messaggi
3,930
Reaction score
2,707
Era da un pò di tempo che avevo intenzione di aprire una discussione del genere e l'intervista di ieri del post-gara di mister coincecao mi ha convinto definitivamente a farlo.

Appunto, come da titolo: ma al Milan si respira stabilità?

Dell'incapacita' dei nostri dirigenti, o presunti tali, ne abbiamo parlato in lungo e in largo, come spesso ci siamo concentrati sulla nebulosa situazione proprietaria, ma ieri il mister nel post-gara ha per l'ennesima volta battuto il tasto su un discorso che va facendo da mesi circa la sua situazione contrattuale, il rinnovo che potrebbe non arrivare e il rispetto che ,come professionista e allenatore vincente qual'è, merita a prescindere.

I tesserati di ogni club , che siano allenatori o giocatori, sono innanzitutto uomini o ragazzi con famiglie al seguito, con figli magari da iscrivere a scuola e una loro vita da portare avanti.


I club super organizzati sono quelli che mettono nelle condizioni i tesserati di pensare solo al calcio, proteggendo l'ambiente dall'esterno, dando continuità sul medio-lungo termine e creando un ambiente quasi familiare sul 'posto' del 'lavoro'.


In 30 anni di presidenza berlusconi al Milan, sotto questo aspetto tra gli altri, noi abbiamo vissuto un'eccellenza , dato che abbiamo avuto un club super organizzato che curava ogni aspetto, dal campo alla comunicazione.
Galliani era un po' lo zio di tutti e delle volte anche esagerava coi rinnovi di contratto che elargiva quasi come imput motivazionale.
Celeberrimi i rinnovi sul lettino di un ospedale anziché in un periodo nero come rendimento sul campo o i rinnovi in bianco per le bandiere.
Era una gestione certamente molto familiare e poco aziendale ma legava i calciatori ai nostri colori in modo indissolubile.
I calciatori non facevano che sottolineare la perfezione del Milan perché c'era da pensare solo ad allenarsi e giocare.


Il Milan oggi ,dalla proprietà al campo, regala solo incertezza.
La proprietà non è chiara ma in eterno movimento, il cda un continuo viavai, i dirigenti messi la' per caso senza capire chi rappresentatino o cosa, gli allenatori firmano per un anno, ai calciatori viene chiesto di giocare coi contratti in scadenza o vengono ceduti senza che ci siano gerarchie con operazioni lampo di mercato.


Non si fa che ribadire che i calciatori e gli allenatori sono professionisti e come tali si devono comportare.
Ma è poi vero ?
A me sembrano liberi professionisti che si limitano una tantum alla prestazione ma non riescono a metter le basi per un progetto pluriennale.


Io credo, per farla breve, che il milan così come è gestito oggi non ci siano proprio le basi per fare calcio perché siamo l'elogio del precariato/ libero professionismo.
Il nervosismo di mister coincecao è il nervosismo di tutto un ambiente che non ha minimamente certezze sul futuro e senza certezze non si ha la serenità per lavorare.


Oggi il Milan è l'elogio del libero professionismo dove tutti provano a fare il loro ma manca la vera coesione di un gruppo lavoro perché la società è incapace di fare programmi sul medio-lungo periodo.
Tutti i tesserati percepiscono questo senso di incertezza che toglie serenità.
L'incapacità di fare scudo dal mondo esterno è eloquente e drammatico.


In tanti facciamo ironia sulle demenziali dichiarazioni del post-gara di Simone Inzaghi ma anche quelle bugie seriali sono una strategia comunicativa per togliere pressione al gruppo squadra e proteggere un gruppo lavoro da attacchi esterni.
Tutte dinamiche ormai a noi sconosciute perché noi non sappiamo più cosa sia il lavoro di gruppo.


Il Milan trasuda precariato dalla proprietà alla tifoseria.


Eloquente Ambrosini nel dopo partita circa un possibile ritorno di Ancelotti al Milan: 'non glielo consiglio'.
Chi ha fatto il Milan sa che questo non è più il Milan.
Meglio starne fuori.
Penso che tutto quello che hai detto è sacrosanto e l'emblema di questo degrado è la clausola con cui potevano liberarsi di Fonseca senza pagargli i due anni mancanti se lo avessero esonerato entro l'anno solare, come poi avvenuto.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
66,810
Reaction score
34,311
Penso che tutto quello che hai detto è sacrosanto e l'emblema di questo degrado è la clausola con cui potevano liberarsi di Fonseca senza pagargli i due anni mancanti se lo avessero esonerato entro l'anno solare, come poi avvenuto.
Hai capito perfettamente ciò che intendevo.

Un ragazzo che decide di aprire una piccola attività, con le dovute proporzioni, si prende più rischi.

I nostri tesserati non potranno mai fare gruppo in questo precariato.
 
Alto