Furlani e Cardinale: ora il DS e stadio. La situazione.

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Come riportato dalla GDS in edicola, ieri, in Usa, è andato in scena il primo incontro tra Furlani e Cardinale. Ce ne saranno altri. Primo argomento, quello relativo allo stadio. A breve Milan e Inter invieranno una proposta dettagliata a Sala per l'acquisto di San Siro. Completa di tutti gli studi di fattibilità. Resta aperta anche la strada che porta a San Donato, con Scaroni in prima linea. Per quanto riguarda il DS, i nomi sono sempre quelli di Tare, Paratici e Berta. Ma non è ancora il momento delle scelte. Ci sono stati incontri e ce ne saranno altri, magari anche con nuovi candidati. Furlani ieri ha incontrato anche altri rappresentati delle aree di Redbird.

Tuttosport in edicola: al momento l’incontro tra Gerry Cardinale e Giorgio Furlani in quel di New York è stato derubricato come un normale summit tra l’azionista di maggioranza e il suo amministratore delegato. Questo è quel poco che è emerso ieri, ma erano diversi i focus dei quali sicuramente i due avranno discusso. Dalla gestione dei colloqui per il nuovo direttore sportivo, con Igli Tare e Fabio Paratici ancora caldi come profili, passando per l’analisi non solo dei risultati sportivi, ma soprattutto di quelli economici che produrrà questa stagione nefasta, che porterà il Milan a star fuori dalla prossima edizione della Champions League a meno che non vinca tutte le partite da qui a fine campionato. Da qui ne conseguirà anche la strategia economica per quello che sarà un possibile rosso di bilancio corposo visti gli ammanchi europei fino ad arrivare alla questione stadio per non parlare di ciò che è emerso con forza, ovvero le aree di competenza e d’incisività che riguardano i manager operativi in Italia, lo stesso Furlani come amministratore delegato e Zlatan Ibrahimovic in quanto advisor di RedBird per il club rossonero. Se ne saprà qualcosa di più nelle prossime ore, anche per cercare di diradare qualcuna delle tante nubi che ormai hanno preso la residenza nel cielo di Casa Milan e Milanello. Un clima che è divenuto ormai pesantissimo per tutto l’ambiente milanista, dove ad ogni angolo sembra esserci pronta la polvere da sparo per far brillare nuovi problemi. E a farne le spese, di tutta questa situazione di dubbi e incertezze, è certamente il rendimento della squadra.

CorSport in edicola: Cardinale e Furlani, meeting per il Milan che verrà. I contatti via call saranno pure quotidiani, ma certe questioni vanno chiarite e affrontate di persona. Cosi l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, ieri è volato a New York per incontrare il proprietario del club Gerry Cardinale, per una riunione che ha toccato tanti argomenti, a partire dal momento di crisi che sta vivendo il club fi no alla programmazione del futuro. Tra i motivi del viaggio negli Stati Uniti c’è anche la necessità da parte del Ceo rossonero di riequilibrare i rapporti di lavoro interni alla società milanista. Spesso visioni diverse interne al Milan hanno portato confusione o rallentamenti nei processi decisionali. Un team di lavoro non sempre è d’accordo sulla strada da intraprendere, così fare chiarezza nella catena di comando è stato uno degli scopi del viaggio di Furlani a New York. D’altronde già in passato ci sono state problematiche interne che hanno compromesso il lavoro sul campo. Non è la prima volta negli ultimi anni che le visioni diff erenti dei dirigenti hanno fatto solamente confusione, e la storia insegna che solo quando tutti hanno remato verso la stessa direzione sono arrivati i risultati. Il tema centrale è capire chi decide al Milan, chi ha l’ultima parola su ogni situazione della società. Furlani recentemente lo ha ribadito in un’intervista, di essere colui che ha potere di fi rma in sede (insieme a Paolo Scaroni) e ogni decisione passa da lui. Però recentemente sono fi ltrate indiscrezioni di un casting per il direttore sportivo eff ettuato a Londra da Ibrahimovic e Cardinale senza la presenza fi sica di Furlani. Idealmente al Milan servirebbe una sola persona in cima alla piramide in modo da snellire il processo decisionale ed essere più rapida nelle scelte. Infatti pure la questione del direttore sportivo rischia di subire un rallentamento perché i candidati sono molteplici e non tutti sono convinti di puntare sullo stesso manager.. La scelta del Ds resta uno dei temi principali dell’incontro con Cardinale, anche perché la nuova figura dovrebbe avere piena libertà di scelta, e dovrebbe agire senza interferenze. Igli Tare resta uno dei primissimi candidati, ma la conferma finale non è ancora arrivate e nel frattempo ci sono state telefonate ad altri addetti ai lavori che sono stati ascoltati in questi giorni. La mancanza di coesione sullo stesso nome porterà poi a rallentamenti anche nella scelta del prossimo allenatore. Sarà compito del futuro Ds gettare le basi della prossima annata, e non si può sbagliare il condottiero sulla panchina, colui che prenderà il posto di Sergio Conceiçao. Nei colloqui con Cardinale si è parlato anche della squadra del futuro e di un budget che inevitabilmente sarà ridotto a causa della mancata partecipazione alla prossima Champions League (servirebbe un miracolo per il quarto posto). Qualche giocatore partirà, altri in prestito saranno ceduti defi nitivamente, ma il ruolo chiave lo avrà l’allenatore. Toccato anche il tema stadio, che per la proprietà americana resta fondamentale. L’idea di sposare lo stadio in comproprietà con l’Inter, e costruirlo accanto all’attuale San Siro, resta la soluzione ideale e anche quella meno costosa.
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Toby rosso nero

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Come riportato dalla GDS in edicola, ieri, in Usa, è andato in scena il primo incontro tra Furlani e Cardinale. Ce ne saranno altri. Primo argomento, quello relativo allo stadio. A breve Milan e Inter invieranno una proposta dettagliata a Sala per l'acquisto di San Siro. Completa di tutti gli studi di fattibilità. Resta aperta anche la strada che porta a San Donato, con Scaroni in prima linea. Per quanto riguarda il DS, i nomi sono sempre quelli di Tare, Paratici e Berta. Ma non è ancora il momento delle scelte. Ci sono stati incontri e ce ne saranno altri, magari anche con nuovi candidati. Furlani ieri ha incontrato anche altri rappresentati delle aree di Redbird.

Tuttosport in edicola: al momento l’incontro tra Gerry Cardinale e Giorgio Furlani in quel di New York è stato derubricato come un normale summit tra l’azionista di maggioranza e il suo amministratore delegato. Questo è quel poco che è emerso ieri, ma erano diversi i focus dei quali sicuramente i due avranno discusso. Dalla gestione dei colloqui per il nuovo direttore sportivo, con Igli Tare e Fabio Paratici ancora caldi come profili, passando per l’analisi non solo dei risultati sportivi, ma soprattutto di quelli economici che produrrà questa stagione nefasta, che porterà il Milan a star fuori dalla prossima edizione della Champions League a meno che non vinca tutte le partite da qui a fine campionato. Da qui ne conseguirà anche la strategia economica per quello che sarà un possibile rosso di bilancio corposo visti gli ammanchi europei fino ad arrivare alla questione stadio per non parlare di ciò che è emerso con forza, ovvero le aree di competenza e d’incisività che riguardano i manager operativi in Italia, lo stesso Furlani come amministratore delegato e Zlatan Ibrahimovic in quanto advisor di RedBird per il club rossonero. Se ne saprà qualcosa di più nelle prossime ore, anche per cercare di diradare qualcuna delle tante nubi che ormai hanno preso la residenza nel cielo di Casa Milan e Milanello. Un clima che è divenuto ormai pesantissimo per tutto l’ambiente milanista, dove ad ogni angolo sembra esserci pronta la polvere da sparo per far brillare nuovi problemi. E a farne le spese, di tutta questa situazione di dubbi e incertezze, è certamente il rendimento della squadra.

CorSport in edicola: Cardinale e Furlani, meeting per il Milan che verrà. I contatti via call saranno pure quotidiani, ma certe questioni vanno chiarite e affrontate di persona. Cosi l’amministratore delegato del Milan, Giorgio Furlani, ieri è volato a New York per incontrare il proprietario del club Gerry Cardinale, per una riunione che ha toccato tanti argomenti, a partire dal momento di crisi che sta vivendo il club fi no alla programmazione del futuro. Tra i motivi del viaggio negli Stati Uniti c’è anche la necessità da parte del Ceo rossonero di riequilibrare i rapporti di lavoro interni alla società milanista. Spesso visioni diverse interne al Milan hanno portato confusione o rallentamenti nei processi decisionali. Un team di lavoro non sempre è d’accordo sulla strada da intraprendere, così fare chiarezza nella catena di comando è stato uno degli scopi del viaggio di Furlani a New York. D’altronde già in passato ci sono state problematiche interne che hanno compromesso il lavoro sul campo. Non è la prima volta negli ultimi anni che le visioni diff erenti dei dirigenti hanno fatto solamente confusione, e la storia insegna che solo quando tutti hanno remato verso la stessa direzione sono arrivati i risultati. Il tema centrale è capire chi decide al Milan, chi ha l’ultima parola su ogni situazione della società. Furlani recentemente lo ha ribadito in un’intervista, di essere colui che ha potere di fi rma in sede (insieme a Paolo Scaroni) e ogni decisione passa da lui. Però recentemente sono fi ltrate indiscrezioni di un casting per il direttore sportivo eff ettuato a Londra da Ibrahimovic e Cardinale senza la presenza fi sica di Furlani. Idealmente al Milan servirebbe una sola persona in cima alla piramide in modo da snellire il processo decisionale ed essere più rapida nelle scelte. Infatti pure la questione del direttore sportivo rischia di subire un rallentamento perché i candidati sono molteplici e non tutti sono convinti di puntare sullo stesso manager.. La scelta del Ds resta uno dei temi principali dell’incontro con Cardinale, anche perché la nuova figura dovrebbe avere piena libertà di scelta, e dovrebbe agire senza interferenze. Igli Tare resta uno dei primissimi candidati, ma la conferma finale non è ancora arrivate e nel frattempo ci sono state telefonate ad altri addetti ai lavori che sono stati ascoltati in questi giorni. La mancanza di coesione sullo stesso nome porterà poi a rallentamenti anche nella scelta del prossimo allenatore. Sarà compito del futuro Ds gettare le basi della prossima annata, e non si può sbagliare il condottiero sulla panchina, colui che prenderà il posto di Sergio Conceiçao. Nei colloqui con Cardinale si è parlato anche della squadra del futuro e di un budget che inevitabilmente sarà ridotto a causa della mancata partecipazione alla prossima Champions League (servirebbe un miracolo per il quarto posto). Qualche giocatore partirà, altri in prestito saranno ceduti defi nitivamente, ma il ruolo chiave lo avrà l’allenatore. Toccato anche il tema stadio, che per la proprietà americana resta fondamentale. L’idea di sposare lo stadio in comproprietà con l’Inter, e costruirlo accanto all’attuale San Siro, resta la soluzione ideale e anche quella meno costosa.

furlani-cardinale-milan-futuro-1200x675.jpg

Siamo ben oltre la malvagità del diabolico duo di Hardcore nella banter era.

Furlani è tipo l'anticristo del Milan. Una persona nata con la missione specifica di annientare questi colori e questa società gloriosa.
 
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C'è un motivo se Furlani e soprattutto Scaroni sono sempre al loro posto nonostante i cambi di proprietà. Stanno lì a garanzia di chi e di cosa? Rispondere a questa domanda significa rispondere su chi è davvero il proprietario del Milan. E se tiri il filo di questo gomitolo torni a Berlusconi e alla cessione al cinese.
A me pare che sia palese che Elliot sia ancora al comando...
 
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Chiedo per un amico : ammesso e non concesso che un vender loan possa essere la normalità ai piani alti della finanza, è altrettanto normale che chi ,in teoria, subentra mette come AD un uomo della proprietà che, in teoria, sta vendendo?
Ditemi voi.

E perchè ce lo ha messo?
Perchè si è proposto. -cit-

Ci prendono per il mulo senza farsi problemi.
 

Zenos

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Chiedo per un amico : ammesso e non concesso che un vender loan possa essere la normalità ai piani alti della finanza, è altrettanto normale che chi ,in teoria, subentra mette come AD un uomo della proprietà che, in teoria, sta vendendo?
Ditemi voi.

E perchè ce lo ha messo?
Perchè si è proposto. -cit-

Ci prendono per il mulo senza farsi problemi.
Non so cosa aspetti la Procura a chiudere.
Eppure è tutto così evidente.
 

Brotherhedo

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Non so cosa aspetti la Procura a chiudere.
Eppure è tutto così evidente.
Dalle indagini della procura era emerso che solo una minima parte del capitale "versato per l'acquisizione" da Cardinale, circa una 40ina di milioni, fossero riconducibili a lui o a societa`del suo gruppo.
Il resto non si riusciva a tracciare...e qui sta il nodo di tutto.
Purtroppo gli usurai proprietari queste cose le fanno bene, non si fanno sgamare in questo modo...
Io spero che la Procura riesca a dimostrare tutto quanto e spero in una radiazione: questo e` l'unico modo per poter ridare una dignita` al fu AC Milan e a tutti noi.
 

Zenos

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Alla procura interessava bloccare la vendita agli Arabi, per loro l'ideale è che resti tutto com'è ora. Quindi non troveranno niente.

Considerando i tempi di intervento mi sono fatto l'idea che l'indagine sia partita da qualche soffiata interna,qualcuno che aveva interessi a mantenere lo status quo.
Non voglio credere però che un magistrato possa avere interessi a rallentare una eventuale cessione.
 
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Considerando i tempi di intervento mi sono fatto l'idea che l'indagine sia partita da qualche soffiata interna,qualcuno che aveva interessi a mantenere lo status quo.
Non voglio credere però che un magistrato possa avere interessi a rallentare una eventuale cessione.
Ah sì?

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