Fonseca: patteggiamento e multa salata. Chinè vuole scuse.

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La GDS in edicola conferma le news di ieri: chiuse le indagini sul caso Fonseca, si va verso un patteggiamento con multa salta. Andare a processo equivarrebbe prendere una giornata di squalifica anche perchè le parole sono arrivate nella giornata contro la violenza nei confronti degli arbitri.

CorSera: Fonseca, col patteggiamento, provarerà a strappare una multa anche salata anziché una squalifica. Domenica sera contro il Genoa è in programma la festa per i 125 anni di fondazione: una celebrazione in pompa magna senza l’allenatore in panchina non sarebbe il massimo. Ma il patteggiamento avrebbe anche una finalità strategica: è piuttosto evidente che Fonseca a Bergamo sia andato oltre, i vertici arbitrali sono furiosi, meglio quindi abbassare i toni. Anche per questo ieri il presidente Paolo Scaroni ha provato a spegnere le polemiche: «Gli arbitri hanno sempre ragione per definizione».

CorSport in edicola: Chinè si aspetta le scuse da Fonseca. Il primo tassello del domino è caduto. Ieri il procuratore federale, Giuseppe Chiné, ha fi rmato l’atto di chiusura indagini in merito alle dichiarazioni di Paulo Fonseca al termine della partita fra Atalanta e Milan. Le accuse, gravi, mosse contro l’arbitro della partita, La Penna, hanno fatto scattare tutte le procedure del caso. Apertura del fascicolo, breve indagine (le parole sono lì, inconfutabili), ora la notifi ca al tecnico portoghese e alla società rossonera per responsabilità oggettiva. «Il modo in cui l’arbitro ha guidato la partita è una mancanza di rispetto per il Milan. È stato qui a fare il VAR contro l’Udinese e ricordiamo cosa è successo con l’espulsione di Reijnders… Io avevo paura di lui per questa partita, non ci ho dormito» aveva detto Fonseca di venerdì scorso, scagliandosi contro La Penna. Ieri, il presidente del Milan, Scaroni, forse anche per cercare di depotenziare un deferimento che ha come punto di caduta una squalifica, vista la gravità delle accuse, è intervenuto sulla vicenda, contraddicendo il suo allenatore: «Quello di De Ketelaere su Theo Hernandez non era fallo? Io non discuto, gli arbitri hanno sempre ragione per definizione» ha detto al suo ingresso in Lega calcio.

L’atto d’accusa firmato da Chiné è dunque nelle mani di Fonseca e del Milan. Le due parti, che saranno difese dallo storico avvocato di fiducia del club rossonero, Leandro Cantamessa, hanno adesso cinque giorni di tempo per proporre il patteggiamento o per spiegare il perché di quelle dichiarazioni, compresa una pubblica ammenda. In particolare, pur concedendo a Fonseca le attenuanti di essere straniero e dunque di non avere dimestichezza con la lingua italiana (anche se si fa notare come abbia trascorso tre anni a Roma), la frase «Io ho paura di quest’arbitro» è di particolare gravità, così come «ha guidato la partita». Insomma, non sono semplici dichiarazioni lesive, ma qualcosa in più.

Per questo, se il tecnico o il Milan non “convinceranno” Chiné, scatterà il deferimento e, di conseguenza, la squalifica, non c’è spazio per l’ammenda, cosa che di solito avviene per reati di questo tipo. Ma di certo il club rossonero sta già preparando la propria memoria, le parole di Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione») fanno già capire l’aria che tirerà. Inevitabile, visto anche le reazioni, praticamente tutti hanno stigmatizzato le parole di Fonseca, arrivate fra l’altro proprio nella giornata della protesta degli arbitri italiani contro le violenze perpetrate ai loro danni soprattutto nelle categorie minori. La prestazione di La Penna è stata elogiata subito dai vertici della CAN, che hanno ribadito il concetto anche durante la trasmissione «Open VAR» su DAZN. A Fonseca e il Milan non resta che una strada.


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CorSport in edicola: Chinè si aspetta le scuse da Fonseca. Il primo tassello del domino è caduto. Ieri il procuratore federale, Giuseppe Chiné, ha fi rmato l’atto di chiusura indagini in merito alle dichiarazioni di Paulo Fonseca al termine della partita fra Atalanta e Milan. Le accuse, gravi, mosse contro l’arbitro della partita, La Penna, hanno fatto scattare tutte le procedure del caso. Apertura del fascicolo, breve indagine (le parole sono lì, inconfutabili), ora la notifi ca al tecnico portoghese e alla società rossonera per responsabilità oggettiva. «Il modo in cui l’arbitro ha guidato la partita è una mancanza di rispetto per il Milan. È stato qui a fare il VAR contro l’Udinese e ricordiamo cosa è successo con l’espulsione di Reijnders… Io avevo paura di lui per questa partita, non ci ho dormito» aveva detto Fonseca di venerdì scorso, scagliandosi contro La Penna. Ieri, il presidente del Milan, Scaroni, forse anche per cercare di depotenziare un deferimento che ha come punto di caduta una squalifica, vista la gravità delle accuse, è intervenuto sulla vicenda, contraddicendo il suo allenatore: «Quello di De Ketelaere su Theo Hernandez non era fallo? Io non discuto, gli arbitri hanno sempre ragione per definizione» ha detto al suo ingresso in Lega calcio.

L’atto d’accusa firmato da Chiné è dunque nelle mani di Fonseca e del Milan. Le due parti, che saranno difese dallo storico avvocato di fiducia del club rossonero, Leandro Cantamessa, hanno adesso cinque giorni di tempo per proporre il patteggiamento o per spiegare il perché di quelle dichiarazioni, compresa una pubblica ammenda. In particolare, pur concedendo a Fonseca le attenuanti di essere straniero e dunque di non avere dimestichezza con la lingua italiana (anche se si fa notare come abbia trascorso tre anni a Roma), la frase «Io ho paura di quest’arbitro» è di particolare gravità, così come «ha guidato la partita». Insomma, non sono semplici dichiarazioni lesive, ma qualcosa in più.

Per questo, se il tecnico o il Milan non “convinceranno” Chiné, scatterà il deferimento e, di conseguenza, la squalifica, non c’è spazio per l’ammenda, cosa che di solito avviene per reati di questo tipo. Ma di certo il club rossonero sta già preparando la propria memoria, le parole di Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione») fanno già capire l’aria che tirerà. Inevitabile, visto anche le reazioni, praticamente tutti hanno stigmatizzato le parole di Fonseca, arrivate fra l’altro proprio nella giornata della protesta degli arbitri italiani contro le violenze perpetrate ai loro danni soprattutto nelle categorie minori. La prestazione di La Penna è stata elogiata subito dai vertici della CAN, che hanno ribadito il concetto anche durante la trasmissione «Open VAR» su DAZN. A Fonseca e il Milan non resta che una strada.
 
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L’atto d’accusa firmato da Chiné è dunque nelle mani di Fonseca e del Milan. Le due parti, che saranno difese dallo storico avvocato di fiducia del club rossonero, Leandro Cantamessa, hanno adesso cinque giorni di tempo per proporre il patteggiamento o per spiegare il perché di quelle dichiarazioni, compresa una pubblica ammenda. In particolare, pur concedendo a Fonseca le attenuanti di essere straniero e dunque di non avere dimestichezza con la lingua italiana (anche se si fa notare come abbia trascorso tre anni a Roma), la frase «Io ho paura di quest’arbitro» è di particolare gravità, così come «ha guidato la partita». Insomma, non sono semplici dichiarazioni lesive, ma qualcosa in più.

Per questo, se il tecnico o il Milan non “convinceranno” Chiné, scatterà il deferimento e, di conseguenza, la squalifica, non c’è spazio per l’ammenda, cosa che di solito avviene per reati di questo tipo. Ma di certo il club rossonero sta già preparando la propria memoria, le parole di Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione») fanno già capire l’aria che tirerà. Inevitabile, visto anche le reazioni, praticamente tutti hanno stigmatizzato le parole di Fonseca, arrivate fra l’altro proprio nella giornata della protesta degli arbitri italiani contro le violenze perpetrate ai loro danni soprattutto nelle categorie minori. La prestazione di La Penna è stata elogiata subito dai vertici della CAN, che hanno ribadito il concetto anche durante la trasmissione «Open VAR» su DAZN. A Fonseca e il Milan non resta che una strada.




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ma che andassero al quel paese 😂 tutta sta manfrina e poi si tratterebbe di una giornata? le punizioni dell'Italia fanno andare in bagno lol detto questo dammi retta a me fonSEGA,rincara la dose e metti in evidenza i loro crimini.. perché loro hanno da perdere mooollltooo di più.. rabbia per i riflettori e ho già detto tutto..
 

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CorSera: Fonseca, col patteggiamento, provarerà a strappare una multa anche salata anziché una squalifica. Domenica sera contro il Genoa è in programma la festa per i 125 anni di fondazione: una celebrazione in pompa magna senza l’allenatore in panchina non sarebbe il massimo. Ma il patteggiamento avrebbe anche una finalità strategica: è piuttosto evidente che Fonseca a Bergamo sia andato oltre, i vertici arbitrali sono furiosi, meglio quindi abbassare i toni. Anche per questo ieri il presidente Paolo Scaroni ha provato a spegnere le polemiche: «Gli arbitri hanno sempre ragione per definizione».

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L’atto d’accusa firmato da Chiné è dunque nelle mani di Fonseca e del Milan. Le due parti, che saranno difese dallo storico avvocato di fiducia del club rossonero, Leandro Cantamessa, hanno adesso cinque giorni di tempo per proporre il patteggiamento o per spiegare il perché di quelle dichiarazioni, compresa una pubblica ammenda. In particolare, pur concedendo a Fonseca le attenuanti di essere straniero e dunque di non avere dimestichezza con la lingua italiana (anche se si fa notare come abbia trascorso tre anni a Roma), la frase «Io ho paura di quest’arbitro» è di particolare gravità, così come «ha guidato la partita». Insomma, non sono semplici dichiarazioni lesive, ma qualcosa in più.

Per questo, se il tecnico o il Milan non “convinceranno” Chiné, scatterà il deferimento e, di conseguenza, la squalifica, non c’è spazio per l’ammenda, cosa che di solito avviene per reati di questo tipo. Ma di certo il club rossonero sta già preparando la propria memoria, le parole di Scaroni («Gli arbitri hanno sempre ragione») fanno già capire l’aria che tirerà. Inevitabile, visto anche le reazioni, praticamente tutti hanno stigmatizzato le parole di Fonseca, arrivate fra l’altro proprio nella giornata della protesta degli arbitri italiani contro le violenze perpetrate ai loro danni soprattutto nelle categorie minori. La prestazione di La Penna è stata elogiata subito dai vertici della CAN, che hanno ribadito il concetto anche durante la trasmissione «Open VAR» su DAZN. A Fonseca e il Milan non resta che una strada.
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