Condò:"Conceicao ha riacceso il Milan. Le mosse vincenti".

admin

Administrator
Membro dello Staff
Registrato
6 Agosto 2012
Messaggi
225,430
Reaction score
37,490
Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"

condo-milan-allenatore-tifosi-741x486.jpg
 

Djici

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
28,903
Reaction score
8,560
Ripeto, Fonseca davanti al monitor ci avrà guffato come nessuno.

1) Segna THEO su punizione dopo fallo su LEAO.
2) Assist di THEO per il gol di Pulisic
3) Assist di LEAO per il gol di Abraham

la coppia THEAO, anche chiamata la coppia del cooling break e tornata a fare la differenza. E come direbbe qualcuno, e un "non evento".
Eravamo abituati cosi.
 

bmb

Senior Member
Registrato
27 Agosto 2012
Messaggi
17,661
Reaction score
7,542
Ripeto, Fonseca davanti al monitor ci avrà guffato come nessuno.

1) Segna THEO su punizione dopo fallo su LEAO.
2) Assist di THEO per il gol di Pulisic
3) Assist di LEAO per il gol di Abraham

la coppia THEAO, anche chiamata la coppia del cooling break e tornata a fare la differenza. E come direbbe qualcuno, e un "non evento".
Eravamo abituati cosi.
Molto più incisivo il binario Terracciano Okafor
 
Registrato
13 Gennaio 2014
Messaggi
33,926
Reaction score
11,560
Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"
Dai che ci sono arrivati ormai tutti che fosse una questione di testa.
Peccato sia tardi.

Comunque avanti cosi, forza.
 
Registrato
11 Aprile 2016
Messaggi
64,507
Reaction score
31,211
Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"

condo-milan-allenatore-tifosi-741x486.jpg
A campo aperto li ammazziamo sempre.
Sembra una sfida tra ventenni contro ottantenni.

Loro erano piegati sulle ginocchia mentre theo e leao se li trascinavano.

Ma a parte il secondo tempo a me è piaciuta anche la prima ora di gioco per organizzazione e letture.
Finalmente ho visto una squadra pensante che non sbaglia e regala zero.
A calcio per vincere bisogna innanzitutto azzerare gli errori, tipo evitare di regalare palla.

Ieri l'inter ha fatto una fatica cane anche nel palleggio basso perchè i nostri avevano i tempi e le posture per il pressing e le chiusure preventive.
Finalmente organizzazione tattica e connessioni.
Finalmente.
 

Ragnet_7

Senior Member
Registrato
23 Maggio 2016
Messaggi
13,705
Reaction score
2,370
Come già detto ampiamente, la squadra remava palesemente contro Fonseca. Conceicao è arrivato da poco per aver dato effettivamente altro che entusiasmo.

Semplicemente la squadra aveva smesso di seguire l'allenatore, e al cambio si è riaccesa la voglia di stare in campo.
 

Alkampfer

Junior Member
Registrato
8 Settembre 2012
Messaggi
3,544
Reaction score
2,693
spero che quegli strozzini non ne approfittino per dire "la rosa è a posto cosi" ,siamo una squadra fortissimi
 

Lineker10

Senior Member
Registrato
20 Giugno 2017
Messaggi
30,132
Reaction score
15,826
Paolo Condò dal CorSera in edicola:"Quando gli allenatori ci spiegano che i numeri dei moduli contano relativamente perché è l’atteggiamento a fare la differenza, intendono esattamente quanto di strepitoso ha fatto vedere il Milan nella grande rimonta di Riad.

Il primo trofeo stagionale ha la sua importanza «fisica», l’alzata della Supercoppa è una foto che rinfresca le antiche glorie, ma sono gli orizzonti che riapre in un momento di forte depressione a contare davvero. La capacità di ripartire dal punto in cui era arrivato con la Juve; il pressing alto (accettandone i rischi) per togliere ossigeno all’avvio della manovra interista; la forza mentale per aumentare i colpi anziché mollare dopo aver subito il 2-0.

Sergio Conceicao ha riattivato tutto questo in pochi giorni, riscuotendo la fondamentale adesione dei due talenti superiori che ha in rosa: buttato dentro all’intervallo, Leao ha subito accelerato oltre le possibilità di venire fermato in modo regolare. Punizione, e l’altro gran cruccio di Fonseca, Theo Hernandez, ha scaricato in porta il 2-1 esorcizzando qualsiasi tentazione di darsi per vinti. Il pareggio di Pulisic è giunto in capo a venti minuti divertentissimi, con palle-gol a ogni rovesciamento di fronte e vistoso sacrificio della tattica a favore di un’interpretazione ardente.

A un certo punto si sentiva Inzaghi urlare «hanno quattro attaccanti», a significare che ragionando con freddezza l’Inter avrebbe potuto trovare autostrade nello schieramento stravolto di Conceicao. Ma questa era una finale, e giunto a quel punto l’underdog rossonero era disposto a tutto pur di portarla a casa. È esploso ancora Leao ad apparecchiare il 3-2 di Abraham, e il colpo ha fatto molto male all’Inter, che sul 2-0 si era sentita al sicuro e grande sul serio, perché stava vincendo la finale in modo opposto alla semifinale: grande squadra piccolo Lautaro con l’Atalanta, piccola squadra grande Lautaro ieri. Ora, sacchi di sabbia alle finestre: sconfitte del genere vanno gestite perché ti scuotono nel profondo"

condo-milan-allenatore-tifosi-741x486.jpg
Questa cosa dell'atteggiamento la sento dire da giorni ma per me è una mezza caxxata.
Di certo ci sono piu convinzione ed entusiasmo, ma questi sono una cosa normalissima quando si cambia allenatore, a maggior ragione se l'allenatore che si cambia è un demente e incapace come Fonsega.

Le vere mosse vincenti di Sergio per me sono state tattiche.
Ha semplificato in concetti, disposto meglio la squadra in campo, ridotto le decisioni e le scelte dei giocatori e dato fiducia a tutti, soprattutto nell'approccio al gioco, molto piu spregiudicato rispetto a chi c'era prima di lui.

Se la squadra sta meglio in campo, le idee dei giocatori sono semplici e chiare, poi diventa anche piu facile correre e sacrificarsi perche la corsa in piu non è una corsa a vuoto, ma ti fa trovare smarcato o recuperare palla... e questo fa tutta la differenza del mondo.
E' logico che se un giocatore fa un sacrificio in campo e vede che questo viene ripagato, che la cosa funziona, allora lo farà anche subito dopo e dopo ancora... è un circolo virtuoso. Se al contrario sei un gregge di pecore, un giocatore fa il sacrificio in piu questo si perde nel vuoto.

Con Sergio cambia la vita prima di tutto sul piano tattico. Poi viene tutto il resto, incluso l'atteggiamento.
 
Alto